La diagnosi è piena di termini tecnici che meritano un approfondimento: «Lesione al tendine semitendinoso della coscia sinistra». Per capire qualcosa di più sull’infortunio di Dybala abbiamo chiesto un parere al dottor Simone Ripanti, 60 anni, ortopedico dell’ospedale San Giovanni di Roma.
Professore, cosa dobbiamo aspettarci? «Sicuramente non una guarigione rapida. La lesione tendinea, a parità di grado, è più grave di quella muscolare, perché i tessuti si rigenerano più lentamente».
Si dovrà operare Dybala? «Questo non lo so, immagino che lui chiederà altri pareri medici prima di decidere la strada più opportuna. Vorrà approfondire. Ma in ogni caso, anche se verrà scelta la terapia conservativa, la prognosi di un mese che leggo qua e là mi pare molto ottimistica. Ci vuole pazienza».
Non è la prima volta che un calciatore si infortuna a causa di un colpo di tacco… «Posto che certi problemi sono determinati da tanti piccoli fattori che si sommano, il gesto del colpo di tacco determina uno squilibrio nel corpo perché richiede un movimento del quadricipite, cioè il muscolo anteriore della coscia, e l’apporto dei flessori, ossia quelli posteriori. Il contrasto provoca un allungamento dei muscoli che può provocare lacerazioni nelle fibre. Comunque Dybala è stato anche sfortunato, perché lesioni di questo tipo sono molto rare».
La zona interessata qual è di preciso? «Proprio dietro al ginocchio. Domenica ero allo stadio Olimpico e ho capito subito dove Dybala sentisse dolore perché ho notato che si toccava proprio lì e muoveva l’articolazione per capire cosa fosse successo».
In cosa consiste la terapia conservativa? «Intanto la cosa più semplice: il riposo. Poi sessioni di fisioterapia utilizzando macchinari come tecar o ultrasuoni che accelerino la rigenerazione del tendine. Immagino che a un certo punto verrà utilizzata anche la tecnica dei fattori di crescita, che consiste nell’iniezione del proprio sangue centrifugato. Anche quello serve a ridurre i tempi di recupero».
Dybala ha 31 anni. L’età incide sulle tempistiche? «No. Non c’è differenza nei tessuti tra un atleta di 20 anni o un atleta di 31. Il problema semmai è lo storico di infortuni. Dybala ne ha avuti parecchi. Questo può rallentare ulteriormente il rientro. Ma poi è chiaro che la prognosi varia caso per caso: non è possibile essere precisi».
FONTE: Il Corriere dello Sport – R. Maida