Niccolò Pisilli, centrocampista della Roma, ha rilasciato alcune dichiarazioni ripercorrendo tutte le tappe principali vissute con la maglia giallorossa. Queste le sue parole:
6 maggio 2023, il tuo esordio all’Olimpico… “Il giorno prima, durante la rifinitura e il ritiro con tutta la squadra, credo che anche per qualche battuta fatta dal mister si fosse intuito qualcosa. È stata un’emozione fortissima, davvero bellissima: mettere piede all’Olimpico è stato qualcosa di stupendo. La maggior parte dei miei amici sono romanisti, quindi anche solo il fatto che stessero guardando la partita e mi abbiano scritto “non ci credo che sei entrato” è stato incredibile”.
14 dicembre 2023, il primo gol contro lo Sheriff… “È stato il mio primo gol e, soprattutto, in quella partita ho toccato i miei primi palloni allo Stadio Olimpico. Giocare davanti a tutta quella gente, ai tifosi della Roma, per me è un sogno, è sempre stato un sogno. E aver segnato un gol è stata un’emozione indescrivibile. Ogni tanto mi capitano delle immagini, ma non è che lo vado a ricercare io. La maglia di quella partita sta in camera mia, l’ho tenuta e la tengo con molta gelosia”.
Cosa vuol dire giocare nella Roma? “Giocare nella Roma è un sogno, perché da piccolo mettevo la maglia della Roma e giocavo nel parco vicino a casa mia. Adesso metto la maglia della Roma e gioco all’Olimpico, quindi è qualcosa che ho sempre sognato fin da bambino ed è davvero bellissimo. Poter giocare e sudare per questa maglia è veramente indescrivibile per me. Essere un esempio è qualcosa di molto bello ed è una bella responsabilità”.
Che valore è uscito dallo spogliatoio? “Da noi c’è un gruppo molto solido, bello, quindi non è stato difficile ambientarmi. ho trovato dei ragazzi eccezionali, a partire dal capitano Pellegrini, che è bravissimo, che fa di tutto per farti sentire parte del gruppo. Un gruppo unito”.
Su Bove… “Edoardo è un ragazzo veramente eccezionale, penso sia la persona con cui mi sono legato di più che l’ho sempre apprezzato sia come giocatore sia come ragazzo. Mi dava dei consigli su come rapportarmi, su come relazionarmi anche con gli altri giocatori o in campo mi dava dei consigli e per questo io veramente glielo ho detto pure a lui. Mi sono grato e gli sarò sempre grato. Per me è stato veramente un esempio”.
Claudio Ranieri, qual è il tuo rapporto con lui e che allenatore e che uomo è? “Penso che la sua carriera parli da sola e su come uomo tutti sanno che grande persona è. Lo ringrazierò per sempre per tutte le occasioni che mi ha dato, per tutte le volte che mi ha messo in campo e per tutti i consigli e per tutte le volte che ha perso del tempo a insegnarmi qualcosa. Questo per me è stato veramente un onore e lo ringrazierò per sempre.
Josè Mourinho, siete ancora in contatto? Vi sentite? E poi cosa ti ha insegnato? “Non mi è capitato di sentirlo, ma pure lui è un altro allenatore che ringrazierò per sempre. Hai parlato di due date e quelle due date sono accadute tutte e due con lui. Per questo e per l’opportunità che mi ha dato posso solo ringraziare”.
Se ti dico Daniele De Rossi, cosa rappresenta per te? Cosa ha rappresentato al Niccolò bambino e poi al Niccolò giocatore? “Il Niccolò bambino lo tifava quando giocava per la Roma e lo apprezzava tanto come giocatore. Poi ritrovarmelo come allenatore alla Roma è un qualcosa che appunto se lo dici al Niccolò bambino ti guardava stupito. Però lui è l’allenatore che ho sentito che aveva più fiducia in me e che alla fine ha avuto il coraggio di mettermi in titolare in una partita di Serie A. Da lì sono venute sempre più cose”.
C’è una frase che ti è rimasta proprio scolpita nel cuore tra quelle che ti ha detto Daniele, non per forza a livello tecnico ma anche a livello umano, motivazionale, da romano a romano… “Ogni volta che poteva mi veniva a dire qualcosa, mi cercava, mi ha sempre cercato di farmi capire che io per lui fossi forte e questa cosa per me ha significato davvero tanto. Questa è la cosa più importante, magari una frase non ce l’ho, preferisco di tenermela per me”.
Hai mai sognato, immaginato di vincere uno scudetto con la Roma o comunque cosa speri che accada nella tua vita e nella tua carriera? “Come sogno ci può stare, poi io cerco di guardare giorno dopo giorno e tirare fuori sempre il massimo da me stesso e cercare di tirare fuori il massimo dagli altri. Un sogno è di migliorarmi sempre, di diventare sempre un giocatore migliore e essere la versione migliore di me stesso”.
FONTE: DAZN











