Gasperini aveva 25 anni quando a Palermo ascoltava e, perché no, ballava una delle più grandi hit del 1983 con la quale Fiordaliso raggiunse l’apice del suo successo. Quarantadue anni dopo Gasp forse canticchia ancora quella canzone, anche perché rispecchia il momento che sta vivendo in questi estenuanti ultimi giorni di mercato: «Vorrei due ali d’aliante per volare sempre più distante». Due ali a sinistra per inseguire quel grande obiettivo che è il ritorno in Champions. Una è arrivata e si è subito infortunata, l’altra invece resta per il momento un sogno dopo quello su Sancho infranto.
«Non voglio mica la luna» è il successo di Fiordaliso ma anche lo sfogo del tecnico per richieste non esaudite fin qui da Massara per rinforzare un attacco che la scorsa stagione ha segnato appena un terzo dei gol fatti dalla sua Atalanta. Non la luna ma qualche innesto in più per alzare il livello qualitativo di un reparto che al momento ha visto l’ingresso del ventenne Ferguson e dello sfortunato Bailey. Poco, troppo poco. (…)
Gasperini lo ha fatto presente anche a Friedkin, a Ranieri e a mezzo Fulvio Bernardini. La situazione in attacco lo inquieta, ed è molto amareggiato per come è stato sviluppato il mercato in questi ultimi venticinque giorni nei quali è arrivato il solo Bailey nel reparto offensivo. Perché negli incontri avuti prima di firmare il contratto uno degli aspetti su cui aveva maggiormente battuto era proprio il rafforzamento dell’attacco. Come del resto aveva anticipato in tempi non sospetti Ranieri in una conferenza stampa di aprile: «State scrivendo, giustamente, che la Roma segna poco. Per il prossimo anno dobbiamo prendere calciatori che sappiano fare gol».
La risposta fin qui è stata l’arrivo in prestito di un prospetto come Ferguson e un esterno che cerca riscatto dopo il rendimento altalenante all’Aston Villa. Alle parole dell’allora tecnico si sono aggiunte quelle di Gasp nella conferenza di presentazione: «È normale che mi aspetto un mercato in entrata che possa portare a un miglioramento, a una prospettiva diversa, a giocatori che costituiscano il nucleo vero. Poi questo farà parte anche di un mix, non è che sarà rivoluzione in tutto, però la Roma deve ambire ed aspirare ad avere nuovi elementi che possano portare in alto la squadra». La risposta è stata l’acquisto di Wesley, importante per la fascia destra, come detto Ferguson e Bailey, poi Ghilardi ed El Aynaoui, (…).
La rosa è corta e il tecnico è frustrato. Perché si aspettava i problemi legati al financial fair play, ma non di arrivare alla fine del mercato senza (almeno) quattro pedine. Il trequartista, il centravanti (al posto di Dovbyk, che deve uscire), un terzino sinistro, un centrocampista. E allora la conferenza di questo pomeriggio (ore 13.45) sarà davvero a tutto Gasp. Perché chiarirà la sua posizione in merito al lavoro fatto in estate, come aveva fatto già dopo la trasferta di Kaiserslautern del 27 luglio: «Quanti giocatori mancano? Non lo so, ditelo voi, io faccio la conta da maggio quando è finita la stagione. Questo non è un alibi, è la fotografia. Che facciamo a fare la preparazione se mezza squadra va via? Spero che possiamo realizzare quello che abbiamo in mente». (…)
FONTE: Il Corriere dello Sport – J. Aliprandi











