Le giocate e la tecnica nei piedi, la classe e la fantasia nella testa. Tutta la qualità che Paulo Dybala contiene meravigliosamente in quei 177 centimetri di un corpo baciato dalla benedizione del dio del calcio non si può mica allenare a trentun’anni. Lo chiamano talento, ed è un dono che solitamente si coltiva in tenera età. Tutto il resto di Paulo, invece, adesso necessita di cure specifiche e costanti. Un diamante è per sempre solo nelle pubblicità. Nella vita reale un gioiello della sua levatura, brillante però delicato, ha bisogno di essere costantemente levigato e protetto (…).
Il ritorno in campo a Firenze, domenica, dopo l’infortunio del 14 settembre – una lesione di basso grado alla coscia – non è stato frutto del caso, bensì di un lavoro specifico proseguito per giorni. L’argentino sarebbe dovuto tornare in campo dopo la sosta, però aveva talmente tanta voglia di riprendersi un posto di primo piano in questa Roma che si è messo sotto tra esercizi specifici, doppie sedute, piscina, lavoro a secco e persino focus tattici.
Paulo ha eseguito alla lettera le indicazioni dello staff, sottoponendosi a una nuova preparazione atletica, considerato anche il fatto che quella estiva si era interrotta bruscamente dopo il fastidio percepito alla cicatrice dell’operazione di marzo che a inizio agosto lo aveva costretto a gestirsi. Dybala ha aumentato la propria massa muscolare, ha rinforzato i quadricipiti e si è anche sottoposto a un regime alimentare specifico. Oltre agli allenamenti mattina e pomeriggio al centro sportivo, ha infine curato ogni minimo dettaglio fuori dal campo grazie al sostegno di un preparatore e di un osteopata di fiducia.
Così ha bruciato le tappe, dimostrando a Gasperini che la trasferta contro la Fiorentina poteva trasformarsi nell’occasione per ritrovare minuti e fiducia. Nella mezz’ora finale in cui è stato impiegato, Dybala ha aiutato la squadra tenendo il pallone, spesso ripulendolo, e ha persino sfiorato il gol, impensierendo De Gea con una conclusione da fuori area. Per una squadra che fatica a creare occasioni, in cui gli attaccanti – a parte Soulé – non sembrano avere una grande confidenza con la porta, il contributo della Joya si rivelerà decisivo d’ora in avanti.
(…): la Roma non aveva soltanto bisogno di recuperare il proprio fantasista, ma di poterlo rimettere in sesto per allontanare il rischio di nuove e pericolose ricadute. Gli “stop & go”, insomma, non fanno bene a un atleta che ha sempre trovato la forma migliore nella continuità di rendimento. Dybala avrà dunque davanti a sé altre due settimane di lavoro pieno sotto le cure di Gasperini, che al Franchi ha riparlato di lui come «del giocatore con più qualità nella rosa». L’esperimento da falso nove? «Solo in emergenza», ha confermato. Dalla ripresa di domani e fino alla sfida contro l’Inter di sabato 18 ottobre, il tecnico potrà lavorare con i due argentini (Dybala e Soulé) ma anche con Pellegrini, provando tutte le soluzioni di una trequarti nella quale cresceranno le alternative grazie all’ingresso di Bailey.
Saranno i giorni in cui il ragazzo di Laguna Larga comincerà anche a scrivere il proprio futuro. Con la Roma partiranno presto i colloqui per il rinnovo del contratto in scadenza a giugno. La volontà delle parti è quella di trovare un’intesa: da una parte c’è un calciatore che vorrebbe chiudere la carriera nella Capitale e si è già detto disposto a rinunciare a una parte degli 8 milioni netti percepiti a stagione, dall’altra un club che, dopo averlo elevato al rango di simbolo, continuerebbe volentieri questa luna di miele. (…)
FONTE: Il Corriere dello Sport – J. Aliprandi











