Braveheart Roma: è stata la vittoria dei cuori impavidi, quella che premia il coraggio, l’applicazione tattica e la ferocia offensiva ritrovata. Con Ferguson inaspettato condottiero alla William Wallace, per una notte protagonista di un altro fi lm. Sotto la tipica pioggia scozzese, in un clima da ogni maledetto giovedì, Gasperini ha battuto il freddo e il vento, annichilendo con un netto 3-0 un Celtic davvero troppo molle per essere vero. Altro che guerrieri, i calciatori di Nancy sono sembrati fi n dall’inizio degli agnellini destinati al macello. La sfortuna, poi, ha voltato loro le spalle due volte in momenti catartici: nel rigore calciato da Engels sul palo alla fine del primo tempo – cambiare rigorista mentre Hermoso ed El Shaarawy protestavano non è stata una grande idea – e nel gol annullato a Iheanacho a metà ripresa. (…)
La Roma ha dilagato dentro uno stadio monumentale ma ammutolitosi abbastanza presto dopo aver intonato l’emozionante “You’ll never walk alone” nel pre-gara; i 60 mila scozzesi sembravano a teatro mentre la formazione di Gasp si prendeva il palcoscenico, sostenuta da 2.200 tifosi che non hanno smesso un attimo di cantare. La top 8 dell’Europa League è ancora a un punto, ma adesso la classifica sorride perché le capoliste Lione, Midtjylland e Aston Villa ne hanno solo tre in più dei giallorossi. In questa orchestra di nuovo coerente è andato a tempo anche il centravanti che negli ultimi dodici mesi aveva segnato solo un gol e che l’allenatore aveva rimproverato alla vigilia: «Ferguson ha già avuto le sue occasioni, ora servono le prestazioni». (…)
Nella testa di Evan dev’essere scattata la famosa molla che da tre mesi e mezzo girava a vuoto: ha segnato due
gol da centravanti vero – quello che il ds Massara non smetterà comunque di cercare sul mercato -, il 2-0 dopo un taglio sul primo palo e il 3-0 con uno stop a seguire e una conclusione potente. Prima della doppietta, aveva persino colpito un palo. Senza Pellegrini e soprattutto Dybala, fuori per scelta tecnica, ma con un Soulé imprendibile per il malcapitato Tierney, la Roma ha impresso sulla partita il marchio del proprio forcing. La pressione alta di El Aynaoui, gli anticipi di Hermoso e Mancini, le incursioni di Pisilli e l’inventiva di El Shaarawy hanno fatto il resto. Prima dell’autorete di Scales, che per anticipare Mancini in mischia ha fregato pure il suo portiere, la Roma aveva già sfiorato più volte il gol. (…)
Forse ha davvero ragione Gasp: quella vista a Cagliari non era stanchezza atletica, semmai mentale. Altrimenti la sua squadra a Glasgow non avrebbe continuato a spingere e a creare anche dopo il vantaggio. Qualche distrazione c’è stata semmai nel secondo tempo, con il risultato acquisito e il Celtic rivitalizzato dall’ingresso di Iheanacho, che un gol se l’è mangiato davanti a Svilar e un altro se l’è visto annullare per off side. Dall’altra parte del campo, avrebbe esultato anche Bailey se Mancini non fosse fi nito in fuorigioco. La tattica di Nancy si è rivelata un diversivo poco utile: il tecnico americano prima ha portato i due esterni Yang e Tounekti quasi sulla linea dei trequartisti per spaventare Rensch e Celik, poi ha alzato Hatate per creare scompiglio tra le linee. Ma Gasperini ai suoi ha continuato a chiedere coraggio e ha ottenuto tutte le risposte che voleva. Nel finale ha persino regalato una presenza ad Angeliño, che non vedeva il campo dal 28 settembre: una ciliegina sulla torta. (…)
FONTE: Il Corriere dello Sport – G. Marota











