Manca sempre quel poco, che forse poco non è. La Roma cade in casa della Juve e perde il quarto scontro diretto di fila, sempre di misura, dopo quelli con Inter, Milan e Napoli. La classifica si fa più corta e l’aggancio alla vetta dell’Inter resta un sogno. Assenze pesanti e la solita povertà offensiva non consentono a Gasp lo scherzetto alla sua ex. Il forfait di Hermoso costringe Gasperini a inventarsi una difesa con Mancini, Ziolkowski al centro e Rensch ad agire sul centrosinistra. Celik torna quinto e Dybala vince il ballottaggio con Ferguson.
Per i giallorossi due timidi squilli di Dybala che nel reparto offensivo è quello che si muove meglio. Centrocampisti poco presenti nelle due fasi e Pellegrini e Soulé restano in ombra. I giallorossi tengono bene il campo e a tratti hanno superiorità contro i bianconeri ma la qualità dell’attacco di Spalletti punisce una Roma troppo distratta nel finale di tempo.
L’ultimo pallone della partita campita sui piedi di Ferguson che però calcia debole e troppo facile per Di Gregorio. Si spengono così le speranze della Roma che allo Stadium perde ancora e vede avvicinarsi la Signora di Spalletti a un solo punto. Non un dramma, ma una costante, quella dei big match, su cui riflettere. Ora il Genoa dell’ex De Rossi per tornare a correre.
FONTE: Il Tempo – L. Pes











