Dice Kostas Manolas che il suo futuro “lo sa soltanto Dio“, ma forse non si riferisce solo a se stesso. Chissà quale sarà il futuro di Monchi, prossimo ds della Roma in attesa di ufficialità (ieri i saluti al Siviglia), chissà quale sarà quello di Francesco Totti, il cui nome continua ad essere speso dal club all’estero anche per quando, sembra, smetterà di giocare. La Roma, infatti, ha pubblicizzato la partita del 25 luglio a New York contro il Tottenham con la sua immagine, ma probabilmente il capitano quel giorno sarà ormai un ex: gaffe o volontà di sperare ancora in un altro anno da calciatore? Se ne saprà di più nelle prossime settimane, così come nelle prossime settimane si chiarirà il futuro di Manolas, ieri mandato a Sky dal club a chiarire tutte le frasi dette in nazionale: «Ogni giorno leggo che andrò all’Inter, alla Juve, all’Arsenal, al Real, al Barcellona o al Psg. La realtà è che ho due anni di contratto con la Roma e darò il 110% per fare bene qui, lo prometto. Su Nainggolan voglio spiegare: non ho mai detto che deve andar via perché la Roma non è un grande club. Ho solo detto che lui è un top e può andare. Ma sono cose sue, non mie».
Meglio, allora, parlare di Spalletti: «Mi ha insegnato a credere sempre nella vittoria» e di quello che aspetta la Roma nei prossimi giorni: «Abbiamo una rimonta difficile con la Lazio in coppa e 8 punti dalla Juve, ma noi ci crediamo. Con il Lione dovevamo passare. Sono sicuro che se giocheremo così il derby ce la potremo fare. E poi avremo finalmente i nostri tifosi. Per chi tifo domenica tra Napoli e Juve? Per nessuno». Prepara intanto la formazione che dovrà affrontare domani sera l’Empoli, Spalletti. La Roma ha ripreso a lavorare ieri dopo un giorno di riposo concesso dal tecnico, che non avrà a disposizione l’infortunato De Rossi (intenzionato a stringere i denti contro la Lazio) e lo squalificato Strootman. Pronti Paredes e Grenier a scendere in campo.