La solita adunata di soci, alcuni molto acuti e altri un po’ pittoreschi, qualche scambio di battute vivaci con Baldissoni, ma soprattutto una garanzia filosofica: la Roma non smobilita, la Roma continuerà a investire nel rispetto dei parametri del fair play finanziario. Parlando all’assemblea dei soci, presieduta dall’a.d. Umberto Gandini che ha confermato la necessità di «reperire risorse» da parte del club «ma in una situazione di continuità aziendale», il dg Baldissoni ha provato a chiarire tutti i dubbi sulla gestione corrente che ha portato a perdite per 53,3 milioni nell’ultimo semestre. «Chiedere di aumentare i ricavi e di non pagare i giocatori è una contraddizione – ha detto – Più si spende e più si ottengono risultati. E per questo servono i giocatori migliori, che costano. Noi abbiamo voluto mantenere alta la competitività, aumentandola rispetto all’arrivo della nostra proprietà, prendendoci dei rischi: evidentemente siamo stati bravi e fortunati perché questa, se non cadremo nel finale di campionato come successe nel primo anno di Garcia, sarà la stagione con la più alta media punti e il più alto numero di vittorie della storia della Roma. Il tutto in parallelo con la ristrutturazione finanziaria e con il controllo delle spese che ci vengono imposti».
SQUILIBRI – Poi un passaggio sui numeri attuali del bilancio: «Non abbiamo voluto vendere i giocatori in estate perché ritenevamo necessario restare competitivi per conquistare la Champions League, che ancora pone parecchie difficoltà di accesso mentre dall’anno prossimo aumenterà le chance per le italiane. Era insomma giustificato il sacrificio economico, con l’alto sforzo dell’azionista (Pallotta, ndr) che ha aumentato il capitale da 19 a 59 milioni. Ricapitalizzeremo per la seconda volta negli ultimi tre anni, a testimonianza che l’azionista dà solidità e prospettive». E a chi gli chiedeva conto della mancanza di uno sponsor, Baldissoni ha spiegato: «Serve un partner idoneo, altrimenti avremmo potuto scegliere un’azienda che non rientrava negli obiettivi e nelle caratteristiche del brand. A brevissimo avremo risposte da un profilo di quelli che servono a noi».
TOR DI VALLE – Chiusura sui tempi dello stadio: «Lo faremo. La conferenza dei servizi ha avviato la fase di chiusura sul progetto originale ma il progetto è stato rivisitato. Sono in corso nuovi passaggi tecnici e amministrativi per la revisione della delibera sull’interesse pubblico. La Regione ci dà tempo fino al 15 giugno per le controdeduzioni: pensiamo che il progetto sarà sostituito per tempo. La proprietà? Chiariamo una volta per tutte. Pallotta è proprietario della Roma e della società che gestisce lo stadio. E’ una divisione che consente di realizzare un’infrastruttura enorme senza caricare sulla società di calcio operativa un’infinità di rischi. Anche Arsenal e Lione sono divise così».