Sono dovuti venire allo scoperto, uscendo dalle proprie tane, quando mancavano cinque minuti al termine della gara di San Siro. Altri saranno costretti a farlo presto. Mi par di sentirli, talmente sono ripetitivi. C’è da capirli, poverini. Avevano già preparato i loro pezzi, intonando il de prufundis, invece quel maledetto piccolo uomo, da troppi dato per finito e per bollito, riesce a sistemare la squadra che torna a fare quattro gol in casa del Milan ad oltre 80 anni di distanza dall’unica volta in cui era successo. Maledetto toscano, allora ti accuso di empietà. Cosa mi interessa se quel campione l’ho insultato durante tutta la sua carriera, tu, contadino da strapazzo, hai osato mettermi alla berlina ed io ti dimostro come ti condiziono l’ambiente. Avrei voluto scrivere questo pezzo elencando solo i nomi dei soloni dell’informazione, quelli che hanno insultato il mister, quelli che hanno inoculato il veleno in maniera sempre più evidente, ma avrei dovuto chiedere al direttore che mi ospita il doppio dello spazio consentito. Spero solo che fatichino nel guardarsi allo specchio.
«È cos e nient», mi scuso col sommo Eduardo per avere certamente storpiato il mantra di quel capolavoro che è Napoli Milionaria, ma il concetto rende certamente meglio rispetto al tentativo di far passare per «goliardata» o per tipico sfottò post derby quello che è un fatto delinquenziale. Ormai, però, siamo abituati anche a questo. Confesso che mi ha indignato anche il tentativo, posto in essere in particolare da un’emittente radiofonica, di attribuire ai tifosi giallorossi quegli squallidi manichini.
P.S. Non riesco a capire come il Capo della Polizia sia potuto entrare in possesso del Certificato del Casellario Giudiziale di tutti gli abbonati della Curva sud, ma non ho motivo per porre in dubbio i dati in suo possesso. Rimango, però, meravigliato, perché mi sarei atteso che sottolineasse anche la percentuale di Presidenti e Dirigenti pregiudicati. Sarebbe stato interessante.