Una stagione ad alto livello, una stagione da ricordare per Radja Nainggolan. Un anno nel quale ha raggiunto record personali dando il massimo, come sempre del resto. A Milano ha dovuto lasciare il campo anzi tempo per un risentimento muscolare e in queste ore sta facendo di tutto per recuperare ed essere disponibile per la gara contro la Juventus.
Partiamo dalla fine, dalla grande prestazione alla “scala del calcio”. qual è la vera Roma, quella del derby o quella di Milano? “Sicuramente nella partita contro la Lazio abbiamo sbagliato troppo, ma alla fine la Roma è sempre la Roma. Purtroppo il derby lo sapevamo che è sempre stata una partita a sé ed infatti è stata decisa da episodi. A Milano siamo stati più bravi, più compatti, siamo stati precisi a difendere tutti insieme, e poi abbiamo colpito su azioni veloci. Per me la Roma è quella di Milano”.
E domenica arriva la Juventus all’Olimpico: una partita importante per lei, una gara speciale… “Sì contro i bianconeri è sempre una partita bella, difficile, giochi contro quella che è forse la squadra migliore d’Europa al momento. La gente non se ne accorge che la Roma è seconda dietro la Juve e quindi siamo una squadra importante. Sarà una gara difficile, loro sono vicini allo scudetto, e noi per mantenere il secondo posto dobbiamo vincere. Spero che vada tutto bene”.
La Juve ha un vantaggio, in termini di punti, che la fa stare tranquilla. Tuttavia, cosa significherebbe battere i bianconeri? “Sarebbe una soddisfazione in più, significherebbe che abbiamo battuto una squadra forte. Noi dobbiamo guardare alla classifica e fare di tutto per fare risultato”.
I bianconeri potrebbero accusare un po’ di stanchezza, sia fisica che mentale, considerando che viene dalla semifinale con il Monaco e poi sarà impegnata in Coppa Italia? “Sì ci può stare, hanno tante partite una vicino all’altra. Poi tre giorni dopo saranno impegnati nella finale di Coppa Italia e non so chi di loro scenderà in campo. Anche i giocatori che sono stati impegnati meno hanno dimostrato che sono all’altezza, chiunque scenderà in campo darà il massimo come da parte nostra”.
Se dovesse fare un nome su tutti, chi teme di più della formazione di Allegri? “Su tutti direi Higuain che è in grado, in un momento difficile, di fare gol, come ha dimostrato anche contro di noi. Se devo sceglierne uno, scelgo lui”.
Contro la Juve non ci sarà Dzeko. pesa la sua assenza? “Quest’anno non abbiamo mai fatto a meno di lui. Sarà una assenza pesante per tutto quello che ha fatto quest’anno, per i gol che ha segnato e per il peso che ci può dare davanti. Ma ci sono tanti altri giocatori pronti che non hanno bisogno di stimoli, chiunque giochi contro la Juve farà di tutto per fare bene”.
Oltre ai singoli va menzionato Allegri. Proprio l’allenatore l’ha fatta esordire in A con la maglia del Cagliari. Che rapporto aveva con lui e che allenatore è? “Per lui parlano i risultati, è arrivato alla seconda finale di Champions. Quando sono arrivato a Cagliari ha cercato di farmi integrare al massimo, anche se in alcune occasioni ho sbagliato per inesperienza. Faceva stare bene il gruppo, e anche a Cagliari sul campo ha fatto bene. Alla fine per gli allenatori parlano sempre i risultati”.
Anche nella prossima giornata la Roma scenderà in campo, sapendo già il risultato del Napoli. meglio o peggio? “Dipende. Se il Napoli non dovesse vincere è meglio, al contrario se ha già vinto è peggio perché vuol dire che devi fare risultato pieno. Penso comunque che in questo momento tutto dipende solo da noi, e dobbiamo pensare solo ai nostri risultati. Vincendo la partita il Napoli può fare qualsiasi risultato, perché siamo davanti. Dobbiamo essere consapevoli dei nostri mezzi e sappiamo che possiamo arrivare secondi. Dipende solo da noi”.
Dalla gara di andata contro i bianconeri ad oggi, in 18 partite, la Roma ha fatto gli stessi punti della Juve (43). Questo significa che la distanza non è poi così ampia? “La distanza alla fine la dimostra la classifica. Da parte nostra c’è un po’ il rammarico per aver sbagliato alcune gare importanti, abbiamo dimostrato di essere una squadra forte nonostante alcuni errori, ma fa parte del calcio. Oggi il nostro obiettivo è arrivare secondi ed è quello che dobbiamo ottenere”.
C’è una partita che rigiocherebbe? “Ce n’è più di una, penso a Cagliari che vincevi 2-0 ed è finita in pareggio. Poi a Empoli nonostante cinque o sei occasioni da gol alla fine abbiamo pareggiato 0-0. Questi sono stati i risultati più negativi del nostro cammino, sono punti importanti persi in partite che avevamo in mano noi. Abbiamo il rammarico di non aver portato a casa i tre punti”.
Che stagione è stata quella di Nainggolan? “È stata come tutte le altre, ho dato sempre il massimo per la squadra e cercherò di farlo sempre. Sicuramente sono molto soddisfatto di quello che ho ottenuto in fase realizzativa, ma sempre grazie ai miei compagni. Io cerco di dare il massimo per loro come loro fanno con me”.
Il gol realizzato contro il Pescara è stato il dodicesimo in stagione, suo record personale. Qual è il più bello? “Per me la bellezza del gol non è importante. I gol più pesanti sono stati quelli contro l’Udinese, contro il Milan, perché hanno significato tra punti. Quindi i gol che ti fanno vincere uno a zero e porti a casa i tre punti sono in più importanti”.
Non ha mai segnato alla Juventus con la Roma… “Sarebbe sempre una soddisfazione personale, ma per me l’importante è portare a casa la vittoria”.
Quale considera, invece, la sua miglior prestazione in una stagione così lunga con più di cinquanta partite? “Non ci sto troppo a pensare… Appena finisce una partita penso alla prossima! Alla fine penso che contro l’Inter, ho realizzato la prima doppietta in serie A, due gol belli, quindi penso che sarà la partita più piacevole da ricordare”.
Ha raggiunto il traguardo delle 250 presenze in Serie A. “Spero che ne arriveranno tante altre, ho cominciato a giocare un po’ tardi, non ero giovanissimo, spero di fare tante altre partite, perché mi diverto sempre. E spero di continuare a divertirmi fino a quando il mio corpo regge”.
Quanto si sente romanista? “È normale, io sono uno che si affeziona alle piazze dove gioca, prima a Cagliari e oggi a Roma. La gente mi vuole bene e quindi significa che hai fatto qualche cosa di buono per loro. Vivere in questo modo per me è eccezionale, mi piace e sono felice di stare qui”.