C’è una promessa che non sarà un debito come quella del proverbio, ma il fatto nuovo è che la Roma s’è messa in testa di onorarla. E se l’è messo in testa al punto di accelerare con decisione sul rinnovo di Radja Nainggolan. È cambiata l’aria, è cambiata da un bel po’ a Trigoria e l’arrivo di Monchi ha impresso una svolta all’affaire. In soldoni, è giusto dire così: se Spalletti ha risposto con un «ci penserò» a chi gli chiedeva di un Radja in nerazzurro, a Trigoria al contrario regna grande ottimismo sul fatto che a breve – questione di settimane, non di mesi – possa essere annunciato l’adeguamento del contratto di Nainggolan, un anno in più di accordo (2021 rispetto all’attuale 2020) e ingaggio portato oltre i 4 milioni di euro, cifra che oggi il centrocampista non tocca neppure con i bonus.
PROMESSA – L’accelerazione è frutto di un incontro – più d’uno per la verità – tra l’agente del belga, Alessandro Beltrami, e Monchi. Ed è figlia, ovviamente, anche di altre due considerazioni: la volontà, ribadita anche di recente, del giocatore di restare alla Roma. E dall’altra parte la società non può non aver presto atto della grande stagione disputata da Nainggolan. Lontani sono ora i tempi – ecco il cambiamento d’aria di cui sopra – in cui i dirigenti avevano detto no alla richiesta di adeguamento, dicendosi disponibili al massimo a un premio una tantum, discorso in ogni caso rinviato a fine stagione. Ecco, i tempi sono maturi, i discorsi – con altri interlocutori, non c’è più Sabatini ma Monchi – sono ripartiti e il brindisi ora pare davvero vicino. Per la felicità di Nainggolan, che vedrà corrisposto in denaro il suo rifiuto al Chelsea. Dunque, promessa mantenuta.
IL PIANO – Promessa che in qualche modo il club deve aver fatto anche a Di Francesco – il cui annuncio slitta a inizio prossima settimana – che non ha mai fatto mistero di voler costruire le sue squadre intorno al caro 4-3-3. Modulo per il quale a centrocampo servono almeno cinque interpreti di alto profilo, a maggior ragione dentro una squadra che dovrà reggere sul doppio fronte campionato-Champions. Il piano di Trigoria è chiaro. In tempi di mercato guai ad avere certezze, ma sulla giostra della nuova Roma un posto ci sarà per Nainggolan, Strootman, De Rossi, il rientrante Pellegrini (per l’ufficialità del ritorno va però trovato l’accordo economico con il calciatore). E occhio al quinto nome. Oggi è quello di Leo Paredes, non è detto che lo sarà ai nastri di partenza. L’argentino ha un contratto con la Roma fino al 2019 intorno al milione di euro, accordo che vorrebbe ridiscutere. Lo sa bene lo Zenit, la Juve che gli aveva fatto la corte a gennaio non ha certo cancellato il suo nome dall’agenda. Ergo: se arriva l’offerta giusta, la Roma si toglie un problema contrattuale, rinuncia al suo regista e (ri)comincia a fare la corte a Jean Michael Seri, per il quale il Nizza ha già detto no a 20 milioni. Guarda caso, la stessa cifra per cui può partire Paredes.