La felicità fatta persona. Sbarcato ieri nel tardo pomeriggio all’aeroporto di Ciampino, di ritorno dall’avventura con l’Under 21, Lorenzo Pellegrini non è riuscito a trattenere la sua gioia: «Sono contentissimo, ora non posso dirvi nulla se non che sono veramente felice. Non ho parlato con Di Francesco ma tanto venerdì saprete tutto. Firmerò il contratto e verrò presentato». Uno slancio di entusiasmo che lo ha portato ad annunciare una conferenza che in realtà non ci sarà. Poco importa. Quello che conta realmente è che ce l’ha fatta. Torna da calciatore e non come un ragazzo della Primavera che rientra alla base dopo un’esperienza in prestito. Particolare, non indifferente, per il quale si è battuto e che la Roma alla fine gli ha riconosciuto, venendo così preferita ad altre squadre. Non va dimenticato infatti che il diritto di riacquisto dal Sassuolo non avrebbe avuto nessun valore se Lorenzo non avesse apposto la sua firma. Che in realtà è già stata messa in Polonia, quando martedì notte è stato raggiunto dall’agente Pocetta e da Massara, in una delle sue ultime mansioni da dirigente giallorosso. Domani verranno ultimate le ultime pratiche e Lorenzo si legherà alla Roma per cinque anni. Guadagnerà 1,8 milioni più bonus. Soldi certamente importanti per un 21enne che però ha dimostrato ampiamente di valerli. Alla sua età, Florenzi, aveva alle spalle appena 35 gare con il Crotone in serie B. Pellegrini, invece, può vantare 47 presenze in serie A e 9 gol, 5 apparizioni in Europa League e una rete, più il debutto con la nazionale maggiore, senza contare l’avventura con l’Under 21 vissuta da assoluto protagonista.
IL CRITERIO – Pur di indossare nuovamente la maglia della Roma, ha rifiutato un’offerta di 2,2 milioni più premi messa sul piatto dal Milan che, tramite Montella, gli aveva garantito anche un posto da titolare. Quello che nella Roma attualmente non ha e che dovrà conquistarsi. All’interno del contratto è stata inserita una clausola rescissoria. Il valore è di 30 milioni, soggetto però a variazioni a seconda delle presenze del calciatore. Trenta milioni è infatti il parametro di riferimento che il calciatore e la Roma hanno associato a quota 20 presenze di almeno 45 minuti. A seconda se il centrocampista giocherà più o meno di 20 gare, la clausola potrà scendere o salire. Diverso il criterio che verrà utilizzato per la valutazione: in fase discendente, ossia se disputerà meno partite, dai 30 milioni andrà scalato circa 1,5 milioni per ogni gara sotto quota 20. In fase ascendente, il parametro utilizzato è invece minore e si aggira attorno al milione per ogni partita in più. Tradotto: più gioca, più sale l’importo. Meno gioca, più facile sarà liberarsi. Una possibilità, alla quale Lorenzo non pensa. Sognava di tornare alla Roma e c’è riuscito. Per restarci.