Sei mesi invece di nove per il parto, ma alla fine Eusebio Di Francesco ha il figlioccio che tanto desiderava per la sua Roma. Gregoire Defrel arriva oggi nella capitale, il club giallorosso e il Sassuolo hanno finalmente trovato l’accordo totale in una trattativa che durava ormai da gennaio: 5 milioni per il prestito oneroso, 15 milioni di riscatto obbligatorio tra un anno, altri tre milioni di bonus legati ai gol dell’attaccante e al raggiungimento della Champions da parte della Roma, più una percentuale a favore del Sassuolo sulla possibile futura plusvalenza.
CIFRA TOP – Scommettono tutti su Defrel. Ci scommette la Roma, al punto di investire una cifra da top player, non distante da quella spesa due anni fa per Mohamed Salah e tre estati fa per Manuel Iturbe. Ci scommette Di Francesco, «perché l’arrivo di Gregoire alza il livello di competitività della rosa, è un’ottima alternativa a Dzeko e può fare l’esterno a destra, l’acquisto mi rende felice». Ci punta il Sassuolo, che sarà un tifoso interessato del suo ex giocatore: se plusvalenza sarà tra qualche tempo per la Roma, altri soldi arriveranno nelle casse di Squinzi. Ma se la valutazione è già elevata oggi, è anche perché Defrel può essere considerato calciatore di formazione italiana, dunque riempie una delle quattro caselle disponibili dell’organico. L’attaccante lascerà stamattina il ritiro del Sassuolo a Vipiteno: nel pomeriggio l’arrivo a Roma, le visite sono in programma domani, poi la firma per un quinquennale da 1,5 milioni di euro netti a stagione. Domani, al più tardi venerdì, raggiungerà i nuovi compagni e il suo ex/futuro allenatore negli Stati Uniti, direttamente a Boston dove la Roma si trasferirà non appena terminata la partita con il Psg. Con lui la Roma colma una lacuna che in alcuni momenti della scorsa stagione si è fatta notare, l’assenza di un secondo centravanti che avrebbe permesso a Dzeko di rifiatare.
E SEI – Per Monchi è il sesto colpo in entrata, dopo Moreno, Karsdorp, Pellegrini, Gonalons e Under. Non è l’ultimo, certamente. Neppure in attacco, reparto nel quale Di Francesco ha chiesto sei uomini allo stesso livello per il suo tridente. All’appello ne manca uno, il titolare nella posizione che era di Salah, lì dove è già arrivato Under (a proposito, partita la richiesta di visto per il turco, si attende la risposta per imbarcare il ragazzo verso gli Usa). E l’obiettivo numero uno è ormai scoperto: Riyad Mahrez. «Non sono io a dover fare una campagna pubblicitaria per portarlo alla Roma – ha ammesso Di Francesco –. Però sì, lo stiamo seguendo, è un giocatore interessante, un mancino che gioca a destra e a noi serve uno così». La Roma sta aspettando il momento giusto per far partire l’affondo decisivo. «Non ci è ancora arrivata un’offerta – ha bluffato il tecnico del club inglese, Shakespeare –. Ma nel calcio le cessioni sono inevitabili, per qualsiasi club». Se non è un via libera, poco ci manca. Manca, appunto, che la Roma concretizzi un rilancio da 30 milioni di euro, rispetto ai 23 già rifiutati. Per tempistiche, la trattativa assomiglia molto a quella che due anni fa portò a Roma Dzeko dal Manchester City. Magari, come allora, bisognerà aspettare il rientro del Leicester dalla tournée in Asia.
TERZINO: C’È PURE TOLJAN – Potrebbe essere più breve, invece, l’attesa per il terzino sinistro. La distanza con il Torino non è ampia, tra i due club c’è l’accordo sulla formula – prestito con obbligo di riscatto nel 2018, come per Peres un anno fa – ma non ancora sulla cifra. La Roma ha offerto 12 milioni più di 2 di bonus, il club granata è fermo a una richiesta di 18, ma l’asse è caldo e nuovi aggiornamenti sono possibili a breve. L’alternativa è Kolarov, profilo completamente diverso ma comunque preso in considerazione da Monchi, che segue anche l’esterno dell’Hoffenheim, Jeremy Toljan. Pezzi di puzzle che si compongono, la Roma si fa adesso. Non è un caso che venerdì a Boston da Pallotta – pronto ad annunciare il rinnovo di Nainggolan – sia atteso solo Mauro Baldissoni. Il d.s.spagnolo per ora resta a Roma, comanda il mercato.