Le prove vanno in una direzione. Poi però ci sono le valutazioni emotive, le scintille caratteriali, che portano a tenersi aperta una porta fino a stamattina: Eusebio Di Francesco è orientato a schierare Florenzi esterno d’attacco, sul modello plasmato da Rudi Garcia, ma è molto tentato dalla carta giovane, incarnata dal turco Cengiz Ünder che è uscito di scena dopo il brutto primo tempo di Benevento.
AGGIUSTAMENTI – La sensazione è che Ünder, o Cengiz se preferite, sia una mossa da sfruttare a partita in corso, quando magari servirà un elemento più offensivo e meno conosciuto dall’avversario Milan. Ma stavolta, in assenza di Schick, Defrel e Perotti, avrà un po’ di spazio, prima di rispondere alla convocazione della sua nazionale insieme con il rivale di stasera, Çalhanoglu.
GIGANTEGGIARE – Anche in difesa dovrebbe esserci una novità, il ritorno di Federico Fazio al posto di Juan Jesus, con l’idea di neutralizzare la velocità di Kalinic attraverso l’intelligenza e il senso della posizione. A Di Francesco non è piaciuto che a Baku, nella striminzita vittoria di Champions contro il Qarabag, siano stati i quattro difensori a manovrare di più il pallone: è un concetto che va contro la sua filosofia verticale. Con Fazio, che ha un buon piede, questo problema dovrebbe essere ridotto e il numero di passaggi “inutili” abbattuto.
COLONNE – In mezzo tocca al centrocampo teoricamente più solido: Strootman e De Rossi, che hanno riposato in Azerbaigian, torneranno ad affiancare Nainggolan, che sta cercando di sopportare il fastidio al tendine che lo ha frenato nelle ultime settimane. Pellegrini è comunque recuperato dopo l’attacco febbrile ed è stato convocato, al pari di Hector Moreno che torna in panchina. Alla lista, visti i tanti infortuni, è stato aggregato di nuovo Mirko Antonucci, attaccante della Primavera.
RIPRESA – La squadra ha viaggiato ieri fino a Milano in treno, sfruttando l’alta velocità che collega le due città in meno di tre ore. All’arrivo, solito bagno di folla tra i tifosi alla stazione Centrale. Dietro alle transenne c’era anche un gruppo di giapponesi.