Non c’è pace per Di Francesco. Nemmeno il tempo di gioire per il rientro in gruppo di Pellegrini – previsto nella seduta odierna – che il tecnico abruzzese sabato dovrà fare a meno di El Shaarawwy. Il problema muscolare, provato a gestire dall’attaccante in Nazionale durante le due gare contro Macedonia e Albania, ieri ha presentato il conto. «Presenza di una quota di edema muscolare nell’adduttore lungo di destra», lo scarno comunicato medico della Roma, abbastanza indispettita per la situazione, dove non viene stilata una prognosi. Il forfait per sabato è certo. Continuano i problemi muscolari per i calciatori giallorossi. Con El Shaarawy siamo arrivati a quota 11, compresa la ricaduta di Schick, al 12 ottobre. Tradotto: in appena 50 giorni dal via del campionato. Un neo, nell’ottimo avvio di stagione, al quale Di Francesco – insieme al suo staff – sta cercando di porre rimedio. Proprio da problemi analoghi anche se al polpaccio, si è ristabilito Pellegrini che rispettando il programma di lavoro oggi torna in gruppo. Il centrocampista romano, con Strootman anche ieri alle prese con lavoro individuale, si candida per una maglia da titolare. Mediana che sarà completata da De Rossi e Nainggolan.
TORNANO I SUDAMERICANI Torneranno invece entro il primo pomeriggio Alisson e Fazio. Assonnati per il jet-lag, annoiati per le otto ore di volo, non certo stanchi visto che il portiere con il Brasile non ha giocato e il difensore nel 3-1 dell’Argentina in Ecuador è entrato soltanto nel recupero. Con El Shaarawy out e Perotti al suo posto, l’unico dubbio della vigilia riguarda proprio chi affiancherà Manolas in difesa. Il ballottaggio è tra Fazio e Juan Jesus. Lo scorso anno, giocando con una linea a quattro (Ruediger-Manolas-Fazio-Juan Jesus) molto bloccata, l’ex Siviglia all’Olimpico patì non poco la velocità di Mertens, autore di una doppietta. Fazio apparve in affanno e la seconda rete nacque proprio da un grave errore in fase d’impostazione dell’argentino, sostituito poi al 7’ della ripresa con Peres. A Milano, Fazio è stato uno dei migliori anche se la tipologia degli attaccanti milanisti era più adatta alle sue caratteristiche. Toccherà a Di Francesco sciogliere il dubbio.