«La partita con il Torino è nettamente più difficile da preparare rispetto a quella di Londra. Per me quelli con il Chelsea sono due punti persi nonostante la buona prestazione della squadra, ora andiamo su un campo difficile, dove l’anno scorso la Roma ha perso 3-1. Hanno 13 punti, non sono lontani da noi; hanno perso solo una volta e col Verona si sono fatti rimontare due gol a ridosso del 90’». Se dopo la grande notte di Champions a Roma l’aria è cambiata, con la depressione post-Napoli spazzata via da un nuovo entusiasmo, ci pensa Eusebio Di Francesco a riportare tutti coi piedi per terra. E ci pensa, purtroppo per lui, anche il medico sociale che ha cancellato il nome di Fazio dall’elenco dei convocati: il difensore soffre per una distorsione alla caviglia sinistra rimediata mercoledì e ha gettato la spugna a metà della rifinitura. Oggi pomeriggio quasi certamente sarà sostituito da Hector Moreno, fin qui oggetto misterioso in giallorosso.
Rispetto a quattro giorni fa le facce nuove saranno anche quelle di De Rossi e Pellegrini al posto di Gonalons e Strootman, e quella di Florenzi al posto di Gerson nel tridente. Dove tutto ruota intorno allo stato di grazia di Dzeko: «Rispetto a Batistuta, con cui ho giocato e che era fortissimo di testa e spaccava la porta, Edin ha più tecnica e gioca di più per la squadra», assicura Di Francesco. Che recupera anche Schick ma solo per la panchina, perché il ceco «non è ancora al top». Da parte granata, in assenza di Belotti (che proverà a tornare con l’Inter), i pericoli sono rappresentati dagli ex: Iago Falque, Ljajic, Sadiq e ovviamente Mihajlovic che quando vede giallorosso si carica: «Non siamo in crisi e non cambio modulo», ha tuonato Sinisa. Contro una squadra che punta ancora allo scudetto avrà risposte attendibili.