Prove di vera Roma. La vittoria di Torino ha un significato importante anche per il futuro. La formazione che ha battuto i granata anticipa come Di Francesco adatterà la squadra con Schick. Una sorta di 4-3-2-1, con Nainggolan e il giovane ceco alle spalle di Dzeko, con l’ex sampdoriano che si accentra e lascia la fascia a Florenzi o Karsdorp. Di Francesco ha ammesso che quell’esperimento (tridente inedito e anomalo, con Nainggolan che ha interpretato il ruolo di esterno in modo “sporco”) può essere utile per inserire Schick in uno schieramento che comprende già un centravanti come Dzeko sul quale si sviluppa tutta la manovra offensiva. Per fare posto a Schick bisogna rivedere qualcosa e formare un tridente nel quale la catena di destra avrà movimenti e meccanismi diversi da quella di sinistra. Portare Nainggolan sulla linea dei trequartisti consente di avere più passaggi tra le linee. La sua posizione più avanzata sarà diversa da quella di Schick, con la possibilità di sfruttare le fasce con la fisicità di Karsdorp e Florenzi, di Kolarov ed Emerson Palmieri, che presto sarà pronto. Di Francesco ha cambiato modo di giocare da Londra a Torino, ma sempre con un denominatore comune: aggressione al portatore di palla e pressing fino all’aera avversaria. A questa filosofia dovrà adattarsi anche Schick. In entrambe le partite Di Francesco ha rinunciato all’esterno destro tradizionale e ha schierato due centrocampisti (prima Gerson e poi Nainggolan), un modo per gestire l’emergenza, ma anche per aprire la strada a Schick.
CARATTERISTICHE – L’ex sampdoriano può certamente partire largo (con Giampaolo lo ha fatto spesso, soprattutto quando è entrato a partita in corso), ma per sfruttare al massimo le sue grandi qualità offensive deve essere messo in condizione di accentrarsi spesso. Contro il Torino sia Nainggolan che El Shaarawy sono partiti larghi ma poi, in fase di possesso palla, il primo è andato a fare densità in mezzo al campo e il secondo si è avvicinato a Dzeko, proprio come potrebbe accadere con Schick in campo.
SOLUZIONI – L’acquisto più pagato della storia della Roma sarà pronto per partire titolare tra qualche settimana. Probabilmente dopo la sosta tra il 6 e il 18 novembre. E’ stato il miglior giovane dello scorso campionato e c’è grande attesa tra i tifosi nei suoi confronti. Schick non è un’ala e questo Di Francesco lo sa, gli piace allargarsi sulla destra ma è un centravanti o al massimo una seconda punta. Naturalmente il ceco tenderebbe ad accentrarsi e a coprire di meno, ma con un centrocampo composto da Strootman, De Rossi e Pellegrini, Di Francesco ha la possibilità di aggiungere più peso in attacco, considerato che la Roma è la squadra che finora ha segnato meno tra le prime cinque del campionato. L’alternativa è quella di utilizzare una soluzione che Di Francesco ha adottato anche quando era a Sassuolo, cioè quella del 4-2-3- 1, con Schick che giocherebbe dietro l’attaccante bosniaco. Oppure un 4-3-1-2, con Nainggolan alle spalle di due centravanti. Di sicuro Schick non è arrivato a Roma solo per essere la riserva del bosniaco: ruolo per il quale era stato scelto (e pagato venti milioni) Defrel, ma la somma spesa per il ceco dimostra la volontà della società di fare anche un investimento per il futuro. Operazione concordata con Di Francesco, che ritiene di poter adattare alle sue idee Schick. Con la disponibilità di tutti sarà possibile sfruttare le grandi qualità dell’attaccante. Di sicuro il tecnico è soddisfatto di avere a disposizione un potenziale offensivo di così alto livello.