La gara di questo pomeriggio a Firenze avrebbe potuto viverla sulla panchina della Fiorentina e non su quella della Roma, Eusebio Di Francesco. Proprio la società viola, infatti, lo aveva cercato con insistenza lo scorso anno per sostituire il portoghese Paulo Sousa, ma lui è sempre stato innamorato dei colori giallorossi e non ha avuto dubbi. «È vero – le parole del tecnico romanista alla vigilia di questa sfida (fischio d’inizio alle ore 15) – che sono stato vicino alla Fiorentina, e l’interesse mi ha lusingato. Ma io ho sempre voluto la Roma. L’ho scelta da calciatore e poi da allenatore. Adesso sono felicissimo di stare qui». Anche perché gli ultimi risultati hanno messo a tacere i dubbi che c’erano nei suoi confronti. Il 3-0 di martedì scorso con il Chelsea in Champions all’Olimpico, anzi, rischia di portare fin troppo entusiasmo e Di Francesco dovrà fare anche il pompiere. «Ora c’è entusiasmo – spiega – e questo ci fa bene perché dà consapevolezza dentro lo spogliatoio. Non ci deve però essere presunzione, non dobbiamo sentirci bravi. Voglio grande determinazione come con il Chelsea e non mi accontento. A Firenze ci aspetta una partita difficilissima, in campionato non siamo favoriti e dobbiamo recuperare il terreno perso: per farlo serve vincere».
La gara di Champions ha portato via parecchie energie, non solo fisiche ma anche psicologiche. Per questo motivo il tecnico, che da oggi potrà tornare a contare (solo per la panchina) su Emerson Palmieri al rientro dopo la rottura del crociato che si è procurato lo scorso 28 maggio, dovrà ancora una volta dare fondo alla sua rosa. Anche a Firenze, insomma, ci saranno parecchi cambi. «Non so quanto turnover farò, stavolta ho più di un dubbio e molto dipenderà dalle condizione fisiche di alcuni calciatori. Contro il Chelsea abbiamo speso tanto, in questi giorni abbiamo più recuperato che lavorato». In difesa (convocato Emerson, 5 mesi dopo il crack al ginocchio, andrà in panchina) al fianco di Fazio tornerà Manolas con Florenzi, che potrebbe indossare la fascia da capitano se De Rossi dovesse lasciare il posto a Gonalons, confermato a destra. Per l’esterno in settimana sono arrivati i complimenti di Javier Zanetti, che ha dichiarato di rivedersi in lui. «Come caratteristiche – il pensiero di Di Francesco – non sono simili, ma lo sono invece per dedizione, senso di appartenenza e disponibilità a giocare in più ruoli». In mezzo al campo, al posto di Strootman, dovrebbe trovare spazio anche Lorenzo Pellegrini, lasciato fuori dal c.t. Ventura dall’elenco dei convocati per lo spareggio mondiale con la Svezia.
In attacco, invece, si riparte da Edin Dzeko. «Giocherà, poi vedremo il resto. Non sta segnando tanto ultimamente, magari riprenderà da Firenze, ma sta giocando bene e io sono soddisfatto. Per gli altri componenti del tridente, deciderò in base alle caratteristiche dell’avversario. Nainggolan per me fa la mezz’ala e sta dietro la punta, tornerà anche a fare gol, ne sono certo. Sono contento che sia stato convocato con il Belgio». Due parole anche su El Shaarawy, mattatore contro il Bologna e il Chelsea. «Quando l’ho messo a destra con l’Inter si diceva che non poteva giocare, col Chelsea ha fatto una grande partita: vuol dire che sta crescendo e maturando, ma per me può fare ancora meglio».