Lo ha affrontato come un Roberto Spada qualsiasi, colpendolo in pieno volto con una testata che gli ha provocato un trauma nasale. Ma, in questo caso, il protagonista di quello che è un episodio di baby-bullismo su un campo da calcio contro un “pulcino” diversamente abile, ha appena 8 anni. Luogo dell’aggressione la prestigiosa Totti Soccer School, un centro di formazione di cui è presidente onorario lo stesso Francesco. Una scuola che non ha esitato ad espellere il piccolo bullo, con una decisione unanime da parte dei suoi vertici. «Il primo provvedimento da quando siamo nati, ormai 16 anni fa», fanno notare dalla dirigenza di questo centro che si trova ad Ostia Antica. «Una decisione esemplare – sottolinea Fabio, padre della vittima, ancora sotto choc – che mi rende fiero di averlo iscritto a questi corsi di calcio, che hanno consentito a mio figlio di socializzare e di superare alcune barriere legate alla sua disabilità».
AGGRESSIONE IN CAMPO – I fatti risalgono a lunedì scorso. Andrea (il nome è di fantasia) si stava allenando in campo quando è stato affrontato da Luca (anche in questo caso il nome non è reale): la sua sola “colpa” è stata quella di essersi smarcato dall’avversario. «Adesso mi hai stufato, ti do un calcio e ti faccio veramente male», gli ha detto il baby-bullo. Andrea, però, non si scompone. «Non riesce a sentire tutte le parole che le persone pronunciano: per questo lo abbiamo operato e oggi ha due impianti che intervengono, migliorandolo, sul suo udito – spiega il papà –. Ma capisce benissimo il linguaggio del corpo e, per questo, ha deciso di allontanarsi subito da quella che era una potenziale minaccia». Così si sposta di pochi metri e inizia, con un amico, a sfogliare delle figurine. «Luca, però, non si è rassegnato – continua il padre del piccolo – ha seguito mio figlio e lo ha colpito al volto con una testata». Ad assistere alla scena c’è anche uno dei 20 Mister che lavorano nella struttura, nella quale si allenano 350 bambini dai 5 ai 12 anni, oltre ad un centinaio di agonisti. Andrea è stato subito portato al pronto soccorso e qui gli è stata data una prognosi di 12 giorni: «Ha un trauma nasale con frattura ma i medici ci hanno detto che non lo possono operare adesso perché è troppo piccolo». «Mio figlio è rimasto profondamente traumatizzato – si sfoga Fabio – ma anche l’amichetto che stava con lui: quando in televisione hanno trasmesso, pochi giorni dopo, le immagini della testata che Spada ha dato al giornalista, ha commentato che era esattamente ciò che era successo al piccolo compagno di gioco». La scuola presieduta da Riccardo Totti (fratello di Francesco) ha anche introdotto da tempo il progetto “Diamo un calcio alla disabilità”, che ha consentito di far giocare trenta bambini con disabilità: «Siamo all’avanguardia in questo senso – fanno notare dalla dirigenza – e l’espulsione dopo un fatto del genere ci è sembrata assolutamente in linea con i nostri principi».