«A Madrid continuerò con il turnover: è più difficile allenare chi non gioca piuttosto che chi va in campo. Tutti devono stare attenti a non sedersi perché, se lo fanno, poi rimarranno seduti per tanto tempo». Erano passati pochi minuti dalla fine del derby, vinto per 2-1 contro la Lazio, ma Eusebio Di Francesco stava già pensando alla gara di mercoledì con l’Atletico, che potrebbe regalare alla Roma la qualificazione agli ottavi di finale di Champions con un turno di anticipo. Un traguardo inaspettato, ma, se la formazione giallorossa è lì a giocarselo, buona parte del merito è dell’allenatore, che è riuscito a gestire la rosa nel migliore dei modi. Contro i «colchoneros», quindi, spazio a chi ha riposato nel derby: Juan Jesus giocherà al posto di uno tra Fazio e Manolas; Kolarov dovrà fare gli straordinari fino alla gara contro il Genoa, mentre Bruno Peres dovrebbe sostituire Florenzi.
In avanti Dzeko è intoccabile: al suo fianco Diego Perotti sulla fascia sinistra, mentre dalla parte opposta il dubbio è tra la conferma di El Shaarawy o l’inserimento di uno tra Gerson e Defrel. Molti cambi anche in mezzo al campo: dentro Gonalons per De Rossi e Pellegrini per Strootman, a meno che Nainggolan non abbia bisogno di riposo. Ieri il Ninja ha risposto sui social a chi, in Belgio, lo ha accusato di aver simulato l’infortunio in Nazionale, prima della doppia amichevole di settimana scorsa: «Ho letto cose che fanno male. Perché non chiedete ai medici del Belgio, uno per uno, se mi sono infortunato o meno? Avreste dovuto vedere le mie lacrime… Ho recuperato durante la settimana in cui non mi sono allenato ed era comunque un rischio scendere in campo. Commenti stupidi, perché sarei voluto rimanere lì per dimostrare di volere il Mondiale».