L’ideale sarebbe scendere in campo da qualificati: possibile se il Qarabag alle 18 dovesse pareggiare in casa col Chelsea come ha già fatto due volte con l’Atletico. Ma la Roma non può chiedere un’altra impresa agli azeri e deve ancora metterci del suo, come ha fatto benissimo sin qui, per conquistarsi gli ottavi di Champions. Se possibile, da prima del girone come le è riuscito una sola volta nella storia. La prospettiva inimmaginabile al momento del sorteggio di agosto passa per la gara di stasera al Wanda Metropolitano di Madrid, con tremila romanista al seguito nella nuovissima casa dell’Atletico dove Simeone non è ancora riuscito a prendere bene le misure. In sette partite solo due successi, quattro pareggi e un ko, in Liga il Barcellona è lontanissima e la Champions è quasi andata. «Dobbiamo vincere e poi vediamo che succede: a volte la vita regala sorprese» dice il Cholo. Chi l’avrebbe mai detto: gli spagnoli sono obbligati a prendere i tre punti per conservare speranze di qualificazioni fino all’ultimo turno (dovrebbero comunque battere il Chelsea a domicilio), mentre ai giallorossi basta anche pareggiare per passare il turno con una giornata d’anticipo. E se dovessero perdere oggi, avrebbero comunque la certezze di giocare gli ottavi superando il Qarabag in casa il 5 dicembre, o se l’Atletico non dovesse espugnare Londra. Ma è intatta la voglia di continuare a volare in una coppa che fino all’anno scorso sembrava troppo grande per le potenzialità della squadra giallorossa.
Il derby vinto ha rafforzato la fiducia di un gruppo che ci crede come mai. Di Francesco, però, conosce bene i rischi del mestiere e avvisa i suoi: «Roma è una città che spesso ti fa accontentare, e io non voglio questo». Nessun calcolo in ottica campionato quindi, il turnover serve solo a presentare una squadra più fresca. «È una gara decisiva – ricorda il tecnico – quella di Genova viene dopo, ora proviamo a qualificarci e magari a restare primi nel girone. Al campionato non ci penso assolutamente, non fa parte del modo mio di vedere e sceglierò i giocatori più adatti ad affrontare questa partita». Guai a snobbare un avversario che rimane fortissimo. «Abbiamo affrontato alla grande il derby e sono convinto che i ragazzi hanno preparato questa nuova sfida al meglio, perché sappiamo che abbiamo davanti una squadra che in Europa ha sempre fatto bene. C’è buon margine di vantaggio ma non ci dobbiamo accontentare, si deve affrontare la gara per portare a casa un risultato positivo, quindi i giocatori sono non carichi ma di più. Nainggolan? È convocato, significa che è disponibile. Gerson può essere riproposto nel tridente d’attacco».
Sull’altra fascia ci sarà Perotti, uno che in Spagna non ha lasciato il segno fino in fondo per tanti motivi. «Non diamo per spacciato l’Atletico – dice Diego seduto in sala stampa al fianco dell’allenatore – abbiamo a disposizione due risultati su tre ma per esperienza diretta so che è difficile affrontare questa squadra soprattutto in casa». Tra gli eroi nel derby, sempre più nel cuore della gente, Perotti non vuole fermarsi e aspetta il rinnovo. «Sarebbe il culmine della mia rinascita nel calcio». La Roma è pronta a scrivere insieme a lui il lieto fine.