A Trigoria non l’hanno mai visto così in forma. E Di Francesco non gli stacca più gli occhi di dosso. Sarà che l’attesa ha fatto crescere il desiderio di vedere in campo Schick, non per un frammento di gara, ma dall’inizio e finché resisterà. Patrik sta costruendo le basi per vivere il suo momento, una chance che è in ritardo di qualche mese, ma a 21 anni non può essere già tardi. Un allenamento dopo l’altro sta riacquisendo fiducia in se stesso, sembra sempre più sicuro, e sorridente. A Genova, in un finale bollente, è riuscito a ritagliarsi uno spazio e, se il coraggioso Perin non avesse anticipato il suo sinistro, da oggetto misterioso sarebbe diventato in un attimo eroe decisivo di giornata. È da lì, da quell’azione e da quella voglia che l’attaccante ceco deve ripartire, lasciandosi alle spalle tutti i problemi e magari risolvendone uno alla Roma: il gol.
Dzeko «ha tirato la carretta», come ha sottolineato Eusebio, ed è assolutamente umano il fatto che non riesca a trascinare la squadra come all’inizio. Ha le spalle larghe, ma le gambe stanche e non a caso negli ultimi due giorni ha fatto un lavoro differenziato programmato. Sta gestendo le sue risorse, è l’unico oltre al portiere a non aver saltato nemmeno una partita e con 1.600 minuti è l’uomo di movimento più utilizzato da Di Francesco. Spremuto. Schick può dare a Edin la possibilità di fermarsi a riprendere fiato, l’ideale sarebbe riuscire a mettere in pratica il passaggio di consegne venerdì, quando all’Olimpico arriverà la Spal (superata quota 30 mila presenze, 10 mila i biglietti venduti).Ieri il tecnico giallorosso ha approfondito le manovre offensive con il ceco e ha avuto un occhio di riguardo per lui: sta valutando se davvero può offrirgli una maglia da titolare e, in tal caso, quanti minuti di autonomia avrebbe. Schierare Schick dal 1’ è un rischio che va calcolato, una sostituzione già scritta, perché certo non potrebbe cominciare e finire la partita. Se l’occasione dovesse slittare, ci sarebbe comunque uno spezzone di gara per lui e un riposo part-time per Dzeko. Un altro nodo da sciogliere riguarda proprio la posizione di Patrik, perché è vero che più di una volta Di Francesco ha parlato di lui come potenziale soluzione per la fascia destra, l’anello debole della Roma che ora ha perso anche un elemento, Defrel, per almeno due settimane,ma gli indizi portano al ruolo di vice-bomber, in mezzo all’area di rigore.
In futuro potrebbe fare entrambe le cose, l’esterno e la punta, finora in campo quando è entrato ha sempre trovato Dzeko, ma stavolta potrebbe essere diverso. Prima o poi dovrà rifiatare anche Kolarov, Palmieri e Luca Pellegrini sono quasi pronti per dargli il cambio, al centro della difesa si rivedrà Manolas, a destra ballottaggio tra Florenzi e Peres. In mediana, senza De Rossi, toccherà a Gonalons e ai suoi lati potrebbero esserci Strootman e Pellegrini. Davanti El Shaarawy e tanti dubbi, uno in primis: sarà il momento giusto per Schick?