Venerdì sera la curva Sud lo ha omaggiato con uno striscione («Sangue romano…DDR nostro capitano») che, dopo tutte le critiche piovutegli addosso in seguito all’espulsione con il Genoa, non può non avergli fatto piacere. Contro la Spal al suo posto si sono alternati Maxime Gonalons e Kevin Strootman, che in quella posizione si è trovato parecchio a suo agio e ha dato molte indicazioni a Di Francesco per un nuovo ruolo in un futuro nemmeno così lontano. Ma Daniele De Rossi è pronto a riprendersi la Roma, nella gara più importante di tutta la prima parte della stagione: quella di dopodomani sera contro il Qarabag all’Olimpico.
Una partita da dentro o fuori, che vale il passaggio agli ottavi di finale di Champions League. Un obiettivo che il giorno del sorteggio sembrava fuori dalla portata della formazione romanista, vittima designata in un girone che vedeva (giustamente) il Chelsea e l’Atletico Madrid come favorite. La Roma invece è riuscita finora a sovvertire i pronostici, ma deve percorrere l’ultimo metro. Per riuscirci senza correre troppi rischi, Di Francesco si affiderà ai suoi uomini di maggiore esperienza, a cominciare proprio da De Rossi.
«Come si fa con i figli – il pensiero del tecnico nei giorni scorsi – nei momenti di difficoltà le persone non vanno abbandonate ma aiutate. C’è un regolamento della società e uno interno fatto da me e condiviso con i giocatori: lui pagherà le conseguenze previste e ci saranno dei provvedimenti, come è giusto che sia». Per De Rossi, insomma, non dovrebbero esserci pene aggiuntive perché ha già pagato. Anche troppo, se è vero che in suo aiuto è dovuto intervenire anche Francesco Totti, che come Daniele ha sempre provato sulla propria pelle cosa vuol dire essere bersagliato dalle critiche e per questo motivo da dirigente non ha esitato a schierarsi al fianco del nuovo capitano.
Sarà quindi una Roma arrabbiata e con personalità, quella che Di Francesco metterà in campo contro il Qarabag, a partire proprio da De Rossi, con l’idea di trasformare in energia positiva tutta la rabbia accumulata. La stessa che alcuni suoi compagni sono riusciti a scaricare contro la Spal e che martedì saranno in campo insieme a lui: Edin Dzeko si è tolto dalle spalle il peso di due mesi esatti (dal 1 ottobre al 1 dicembre) di digiuno in campionato. Un gran gol, l’ottavo in serie A e l’undicesimo in stagione, per mettere nuovamente a tacere tutti quelli che avevano giù ricominciato a dire che fosse tornato quello del primo anno. Un’esultanza «cattiva», come quella di Pellegrini (che in Champions tornerà a sedersi in panchina) e di Strootman, che invece giocherà proprio al fianco di De Rossi in mezzo al campo. Vicino a loro ci sarà Radja Nainggolan, in difesa Fazio tornerà accanto a Manolas (a segno nella gara di andata a Baku), con Florenzi e Kolarov a completare il reparto. Davanti Perotti ed El Shaarawy accompagneranno Dzeko, con Schick pronto all’esordio anche in Europa.