Senza avere riconoscenza, secondo la più crudele regola dello sport, la Roma stasera (ore 20,45) deve pensare solo a se stessa e battere il Qarabag all’Olimpico. Se Di Francesco ha la possibilità di portare il club tra i migliori 16 d’Europa è sicuramente merito suo e della squadra, ma è evidente quanto proprio il comportamento dei debuttanti campioni azeri, con i due pareggi contro l’Atletico (il 18 ottobre a Baku e il 31 dello stesso mese a Madrid), abbia avvicinato i giallorossi al traguardo. Che, ribaltando il pronostico iniziale, da impossibile è adesso diventato vicinissimo. Bastano 3 punti per la qualificazione agli ottavi di Champions, senza nemmeno guardare a che cosa accadrà a Londra nello scontro diretto tra le big del gruppo C.
OCCASIONE UNICA – Nessun calcolo, dunque, come ha ricordato Di Francesco alla vigilia, anche il verdetto dello Stamford Bridge andrà a incidere sulla classifica finale. Se il Chelsea (già promosso) non vince contro l’Atletico, la Roma ha la grande chance, superando il Qarabag, di effettuare il sorpasso e di chiudere al 1° posto. Resterebbe al 2°, se Conte replicasse il successo dell’andata a Madrid: in questo caso i giallorossi potrebbero pure pareggiare o addirittura perdere. Ma, per non rischiare come accadde due anni fa contro il Bate Borisov (promozione sofferta: 0 a 0 all’Olimpico con brividi e fischi), meglio andare sul sicuro e non fare cilecca: a Simeone, tra l’altro, non basta conquistare Londra per evitare l’Europa League. Ha bisogno anche dell’X2 all’Olimpico.
PERCORSO AUTORITARIO – L’unica volta che la Roma è stata prima dopo la fase a gironi si aggiudicò la volata proprio contro il Chelsea. La coincidenza ingolosisce anche la gente che, nonostante l’ospite sia mediocre, è pronta a riempire almeno mezzo Olimpico. Cresce la voglia tra i tifosi di esserci nella notte del possibile exploit. Perché, come ha sottolineato De Rossi, mai i giallorossi si sono qualificati agli ottavi avendo nel proprio gruppo avversarie del livello di questa edizione. Con Spalletti in panchina, nella Champions 2008-2009, si lasciarono alle spalle, oltre ai Blues, il Bordeaux e il Cluj. Di Francesco, appena sbarcato a Trigoria, ha subito dovuto affrontare i campioni dell’ultima Premier e l’Atletico Madrid che ha iniziato la stagione come 2° club del ranking Fifa. Non si è spaventato, trasmettendo subito i concetti fondamentali al gruppo che adesso mostra personalità e coraggio anche in Europa. La svolta continentale ha riqualificato l’immagine della società di Pallotta all’estero: la proprietà Usa, oltre a incassare gli introiti dell’Uefa (la promozione vale quasi 20 milioni), potrebbe finalmente trovare anche qualche sponsorizzazione eccellente.
DENTRO I BIG – Il Qarabag, già escluso anche dall’Europa League, si presenta all’Olimpico senza 4 titolari: i centrali difensivi Sadygov (squalificato) e Huseynov (infortunato), il terzino sinistro Agolli (indisponibile) e l’esterno offensivo Henrique (squalificato). Di Francesco, però, va avanti come se il suo collega Gurbanov non fosse in emergenza e sceglie la Roma migliore del momento: tornano Fazio, Nainggolan e De Rossi. Probabilmente pure Perotti che non sta benissimo (infiammazione al ginocchio): pronto, per la staffetta, Schick che punta a debuttare anche in Champions.