«Chi si accontenta alla fine cade e non ottiene nulla». Eusebio Di Francesco lo ripete come se fosse un mantra, alla vigilia della gara contro il Cagliari. Un match che vede la Roma favorita ma il tecnico abruzzese, scottato dalle ultime due trasferte contro il Genoa e contro il Chievo, in cui la formazione giallorossa ha lasciato per strada quattro punti pesantissimi nella corsa scudetto, ha imparato a non fidarsi troppo. Stasera all’Olimpico (ore 20.45, arbitra Damato) non sono ammessi errori e, soprattutto, non bisognerà pensare alla trasferta contro la Juventus del 23 in campionato e agli ottavi di finale di Coppa Italia contro il Torino, gara secca da giocare in casa, mercoledì 20 alle 17.30. «Non dobbiamo accontentarci e io devo essere il primo in tal senso, c’è ancora molto da fare. Ho letto che potrei lasciare fuori Nainggolan perché è diffidato, ma se facessi la formazione pensando subito alla gara con la Juventus farei un errore. È ovvio che guardo anch’io queste cose, ma non in prospettiva della prossima partita: conta anche la condizione generale di alcuni calciatori e ora c’è il Cagliari da affrontare». Il dubbio resta. Quello che è sicuro è che giocherà Pellegrini, o al posto del Ninja o al posto di Strootman, che in settimana si è allenato poco per l’influenza. Il ruolo di centrale di centrocampo tornerà a De Rossi, che ha scontato le due giornate di squalifica.
In attacco dovrebbe toccare per la prima volta dall’inizio a Dzeko e Schick. «È possibile vederli insieme, ma non mi piace che si parli di coppia, in attacco abbiamo un tridente. Patrik può giocare come punta o come esterno, con qualità più a destra che a sinistra. È intelligente e si applica, è un po’ indietro rispetto agli altri ma ha grandi margini di miglioramento e mi è piaciuto come si è allenato. Sono contento che abbia legato particolarmente con Edin, anche perché alla fine potrebbero essere concorrenti per un posto». Per cercare di arrivare in fondo a tutte le competizioni, la Roma dovrà segnare di più: «Le cose vanno allenate concretamente, per questo in settimana abbiamo fatto tante esercitazioni che stimolavano i miei giocatori a fare gol. Dobbiamo essere più cinici, rispondendo con i fatti perché possiamo segnare molto di più. Voglio arrivare in fondo a tutte le competizioni, per diventare più grandi anche come mentalità. Il turnover ha dimostrato che l’obiettivo non cambia: pretendo che la squadra affronti allo stesso modo tutte le gare. Dopo il campionato dobbiamo passare il turno in Coppa Italia». Contro il Torino ci sarà l’esordio dal primo minuto di Emerson («gli manca ancora qualcosa, ma è arrivato il suo momento»), ma stasera toccherà ancora una volta a Kolarov. Sulla fascia destra Florenzi (con Peres in Coppa), mentre al centro rientrerà Manolas al posto di uno tra Fazio e Juan Jesus.