Oggi il mister Di Francesco risponderà alle domande dei giornalisti nella sala “Media Room” di Trigoria nella consueta conferenza pre gara che interesserà questo venerdi la partita Roma-Sassuolo in programma domani allo stadio Olimpico alle ore 15.00 per l’ultima giornata di andata del massimo campionato di Serie A: Queste le sue parole:
Domani ultima partita dell’anno, che bilancio può fare? “Ne mancano due di partite, quella che non abbiamo giocato influisce e non vediamo l’ora di metterci a paro. Abbiamo fatto ottime cose, siamo cresciuti tanto ma ci manca qualcosina per essere competitivi sotto tutti i punti di vista. Questo deve essere un modo per spronare la squadra, per mentalizzare alcuni concetti ed esprimerci con maggiore continuità”.
Arriva il Sassuolo, quali emozioni e l’impatto di Iachini sulla squadra… “Non ho mai fatto dichiarazioni o lettere per ringraziare, ho ancora l’emozione addosso per quello che ho vissuto a Sassuolo. Vi assicuro che è un amore veramente grande, è stato un percorso bellissimo. Rivedere il gol di Missiroli quando abbiamo vinto il primo campionato in B…un bellissimo ricordo. Iachini Sta valorizzando anche il lavoro che ha fatto Bucchi, Beppe è un martello. Ha dato solidità a una squadra che prevede troppi gol”.
Ci sono due ex come Pellegrini e Defrel. Che impatto hanno avuto nella Roma? “Lorenzo Pellegrini è un 1996, sta giocando tanto, qualcuno pensa che debba giocare sempre. E’ un giocatore di grandissima prospettiva, anche per la Nazionale. E’ in continua crescita, ha maggiore personalità di quello che esprime in campo. E’ uno dei titolari. Defrel è stato veramente sfortunato, lui individualmente. Non è riuscito a fare gol, è un peccato. Ha ripreso una botta dove si era fatto male a Genoa, sta cercando di smaltire questo problema, non sarà nemmeno convocato”.
La concretezza… “Dirlo oggi lascia il tempo che trova, si fanno solo chiacchiere. Dobbiamo portare in campo concretezza, superare questo periodo di difficoltà più che nel creare, nel fare gol. Anche la partita col Torino è stata emblematica per la mole di gioco. Il risultato cambia i giudizi, fa parte del nostro lavoro, e noi dobbiamo rispondere sul campo. Mi auguro di creare le stesse occasioni o molto meno ma di concretizzare come ci riusciva in passato
Che modulo hai in testa. Ancora il 4-3-3? “Quando parli di 4-2-3-1 le caratteristiche le fanno i calciatori. Quello che ho messo in campo a Torino era un 4-2-4, il 4-2-3-1 lo abbiamo fatto col Napoli e col Milan a tratti. Perché abbiamo difficoltà a concretizzare allora cerchi di mettere uomini bravi in area. Buttare gli equilibri per due partite sarebbe un errore. Se dovessi cambiare, farei 4-2-4, non col 4-2-3-1”
Si potrebbe partire dall’inizio col 4-2-4? “Potrei ribaltare le cose, è tutto e il contrario di tutto. E’ sempre il risultato che fa fare la differenza. Sicuramente Schick giocherà dall’inizio ma non vi dico come partirò
Monchi ha detto che i rinforzi sono nella rosa che già c’è? E’ dello stesso avviso? Gli piace il nome di Badelj? “Parlare di mercato non mi interessa assolutamente, ho tanto da sistemare i miei e portare a casa 6 punti. Dobbiamo migliorare se vogliamo mantenerci competitivi, poi magari ne parleremo più avanti. Si può avere un pensiero e poi cambiare in una settimana no? Me lo avete insegnato voi, in questo siete maestri”
Come si riparte dopo un periodo così? “Abbiamo fatto qualcosa di straordinario in Champions, in campionato siamo in corsa per essere competitivi che è quello che ho sempre detto. La mia forza è saper prendere le sconfitte nel modo giusto, capire dove possiamo far meglio. Ma questo è successo anche durante le vittorie perché non tutte le vittorie sono arrivate come dico io. In questo momento abbiamo bisogno di vincere al di là dell’avversario che avremo davanti
Ieri De Rossi non si deve abudare della parola vincere. A Roma se ne abusa troppo? “Non credo…a livello motivazionale è una parola che mi piace tantissimo. Vincere può essere vincere lo scetticismo, far migliorare i giocatori, portarli in Nazionale, valorizzarli. Vincere sul campo è quella che ci piace di più. Non vincere a tutti i costi ma attraverso una mentalità, un’idea. Per vincere bisogna anche imparare un po’ dagli altri, avere determinazione, cattiveria agonistica che non abbiamo dimostrato di avere sempre e che invece ha avuto la Juventus”.
Questo salto dal Sassuolo alla Roma che gli ha portato? E che voto si da lei? “Voti non me ne dò. Sono contento di quello che è cambiato, però è troppo sottile la linea tra il bene e il male. Per me la partita di domani è molto importante. L’esperienza qui è totalmente diversa da prima, mi sento veramente integrato, sono stimolatissimo, l’esperienza di Sassuolo credo sia stata basilare per arrivare qui. Mi piace quando sento dire da tanti “famiglia”, stiamo cercando di far diventare questo ambiente, Trigoria, una famiglia”.
Che reazione ha avuto Schick e come si è allenato Patrick dato che gli è stato vicino? “Ho avuto un occhio di riguardo a dirvi che gioca solo lui…pesa un errore al 94′ contro la Juventus ma deve avere la forza di superarlo, in questo momento gli sono vicino perché un patrimonio della Roma ed è forte. Lui ancora non è campione, l’aspetto fondamentale su cui deve lavorare è psicologico. Non deve passare che non abbiamo pareggiato a Torino per colpa di Schick, la sconfitta passa attraverso una prestazione di squadra nella quale potevamo rimediare. Davanti ad una squadra forte, che ha ancora qualcosina in più di noi”.
Balza agli occhi il dato dei gol e soprattutto dei centrocampisti. Come si risolve? E’ ancora convinto della posizione di Nainggolan? “Quanti pali abbiamo preso…? Però non è sfortuna, Nainggolan lo scorso anno tirava da 25-30 metri e segnava, l’anno prima quanti gol aveva fatto? Anche Di Francesco un anno fece 7-8 gol…un fenomeno. Mi auguro faccia molti gol, mi auguro che i centrocampisti e in generale la squadra torni a segnare con regolarità. E’ riduttivo parlare solo di Nainggolan, ci sono annate particolari, con me dietro la punta non ci gioca, ci arriverà a giocarci mentre si sviluppa la manovra”.
Come si supera questo fatto di non fare gol. Dipende dai gol di Dzeko a questo punto? “L’Inter ha fatto 40 punti con i gol di Icardi no? E’ fondamentale che l’attaccante torni a segnare, per statistiche è uno dei calciatori che calcia di più in porta, deve tornare a segnare. Conosco solo un modo, continuare a stimolarli durante gli allenamenti per alcuni movimenti. Bisogna crederci ancora di più come ha fatto Benatia che si è trovato addosso 4 volte la palla, dobbiamo essere bravi a crederci un po’ di più in noi”.
Lei ha detto che la Juventus ha qualcosa in più. Secondo lei la Roma non dovrebbe impegnarsi di più a non cedere i pezzi pregiati alla Juventus? “E’ un discorso societario. Da quando ci sono io non credo che ci sono giocatori che sono passati alla Juventus. In certi meandri del mercato gli allenatori c’entrano davvero poco ma questo succede anche alla Juventus, ve lo assicuro”.
POTETE COMMENTARE LA CONFERENZA QUI SOTTO