Ci sono state diverse partite che Di Francesco ha digerito male in questa stagione. L’ultima, o forse la peggiore, è stata quella persa con l’Atalanta. Ma il rimpianto che gli ha lasciato l’andata contro l’Inter, dopo 60-70 minuti di ottimo livello giocati dalla Roma, è probabilmente insuperabile.
SFORTUNA E… – Ricordate? Era la seconda giornata, con il mercato aperto proprio come oggi, Spalletti veniva fischiato dall’Olimpico, Eusebio Di Francesco incitato dalla Sud compatta. La Roma andò in vantaggio con Edin Dzeko, colpì tre legni con Kolarov, Nainggolan e Perotti e poi venne superata dalla doppietta di Icardi e dal sigillo di Vecino. Ma contestò aspramente l’arbitraggio di Irrati che, dopo aver negato un rigore abbastanza evidente per un fallo di Skriniar su Perotti, decise di non avvalersi del Var dopo il controllo effettuato da Orsato davanti al monitor.
RIVINCITA – La partita terminò tra le polemiche, con uno scambio di battute piuttosto “sbrigativo” tra allenatori che non si amano: Di Francesco teneva a cancellare velocemente il ricordo degli 87 punti conquistati dal predecessore ma, per stessa ammissione di Spalletti, venne battuto sul campo senza meritare di perdere. Anche quando allenava il Sassuolo, almeno un paio di volte aveva messo in crisi la Roma di Spalletti sul piano del gioco ma poi non era riuscito a raccogliere molto: emblematica la notte di Reggio Emilia di inizio 2016 quando Lorenzo Pellegrini, ora giallorosso, si procurò a pochi minuti dalla fine il rigore del possibile 1-1 poi sbagliato da Berardi. Stasera Di Francesco proverà a ottenere la sua rivincita in una specie di spareggio-Champions che ha un risvolto importante anche nella logica degli scontri diretti: dopo l’1-3 dell’andata, un pareggio potrebbe non essere sufficiente nella prospettiva di arrivo in volata.