Dalla curva Sud ai bar, passando per radio e social network. Il giorno dopo la sconfitta in casa con la Sampdoria, la Roma giallorossa è una polveriera. È come se la contestazione, all’interno dello stadio avesse rotto gli argini e sulla barca in tempesta fossero saliti tutti. Pallotta, ovviamente comandante, ma anche Baldissoni, Monchi, i giocatori e Di Francesco. Per qualcuno persino Totti: «L’unico che con un paio di parole potrebbe sistemare tutto».
LA SOCIETÀ – Detto che lo storico capitano della Roma non è neppure ufficialmente nei quadri dirigenziali, i tifosi si aggrappano a lui anche se «dal 28 maggio sembra passata una vita». Pallotta è quello più accusato e mette d’accordo tutti: gli ultrà e i tifosi più «moderati», praticamente concordi all’unanimità nel prendersela con il presidente che considera la Roma solo un business. Il paragone con Viola e Sensi (Franco) è costante, perché è vero che anche loro sono stati contestati «ma almeno – l’accorato appello di un ascoltatore in un’emittente – sapevi che c’erano, la domenica li vedevi lì e sapevi che erano arrabbiati come e quanto te. Lui dove sta?». Neppure la probabile permanenza di Dzeko, notizia che si diffonde nel tardo pomeriggio, serve a placare gli animi e basta dare un’occhiata ai social del club giallorosso per accorgersene.
I GIOCATORI – Non quanto la proprietà, ma una bella dose di critiche (per non dire di peggio) ieri è toccata anche ai giocatori. E allora, della serie «aiutati che Dio ti aiuta», a parte il mate di Alisson (il migliore della stagione), nessuno ha pubblicato foto e video sui social. Meglio il silenzio perché i tifosi se la prendono con «Nainggolan che non corre più», “Strootman e Kolarov che si sono permessi di rispondere a chi fischiava e contestava”, «Florenzi che non è venuto sotto la curva» e persino «De Rossi, che da infortunato è andato alle Maldive». Ce n’è per tutti, i toni sono forti e troppo spesso censurabili nei contenuti, della squadra arrivata prima nel girone di Champions un mese e mezzo fa e che per Natale cantava il coro della Sud «Voglio solo star con te» non sembra rimasto più nulla.
DIFRA E MONCHI – E nel clima del «è tutto da buttare» non si salvano neppure direttore sportivo e allenatore. Il primo viene accusato di essere «il braccio armato di Pallotta, qui se vende e no se gana» (e pazienza che per ora solo Emerson sia in davvero in uscita), il secondo, a cui pure tanti riconoscono amore per la Roma e coerenza, viene accusato di essere in totale confusione: «Gli mancano le testate sul tavolo – uno dei tanti commenti – e poi sembra di essere tornati al casino di un anno fa…». E qualcuno, quel caos, arriva anche a rimpiangerlo.