Il sorpasso, a Roma, resta sempre un film cult, tanto più se applicato al calcio. Certo, la vittoria dei giallorossi contro il Benevento non è paragonabile al capolavoro di Dino Risi e il Mattatore, in questo caso, è stato il piccolo Cengiz Under, ma nella vita bisogna sapersi accontentare. Quello che resta in fondo alla fredda serata dell’Olimpico non è pochissimo: il quarto posto strappato alla Lazio, per il momento; la massima goleada stagionale (5) dopo il lungo periodo di astinenza; la bella prestazione del giovane turco (due gol e l’assist per il 2-1), a conferma della prova di domenica scorsa a Verona; il ritorno al gol di Dzeko; la prima volta di Defrel in maglia giallorossa, con il rigore a tempo scaduto che proprio Dzeko gli ha detto di calciare per rompere il ghiaccio. Il primo tempo è stato veramente brutto, ma tre punti dovevano essere e tre punti sono stati. Il lavoro a Di Francesco non manca, ma per ritrovare due vittorie consecutive in campionato bisogna risalire al 5 e 18 novembre (Fiorentina-Roma 2-4 e Roma-Lazio 2-1). I punti, insomma, sono pesanti e possono dare morale in attesa di una settimana da vivere sui pedali in salita: trasferta a Udine (sabato 17), viaggio nel gelo di Kharkiv per l’ottavo di finale di Champions contro lo Shakhtar Donetsk (mercoledì 21) e sfida all’Olimpico contro il Milan che si è messo a correre (domenica 25).
Di Francesco è stato costretto a inventarsi il centrocampo. Assenti: Nainggolan e Pellegrini (squalificati) e Gonalons (lungodegente). Recuperati ma solo per la panchina: De Rossi e Schick. Soluzioni: Gerson centrale di centrocampo insieme a Strootman e Perotti trequartista nel 4-2-3-1 che, dopo la vittoria di Verona, è stato confermato. Nella sfortuna, una fortuna: l’emergenza è arrivata contro il Benevento che si è presentato all’Olimpico con questi numeri: 11 trasferte, 11 sconfitte, 3 gol fatti e 25 subiti, 37 punti in classifica meno della Roma.
Vedendo il primo tempo, però, i veri giallorossi sono sembrati i campani, andati subito in vantaggio con un tiro di Guilherme doppiamente deviato (Florenzi e Manolas) e poi capaci di tenere molto bene il campo. La Roma ha trovato il pareggio con un colpo di testa di Fazio, su cross teso di Kolarov, ma ha chiuso tra i fischi del pubblico scontento. Di Francesco ha trovato il doppio cambio giusto nella ripresa: prima ha riportato Perotti sulla fascia, poi ha sostituito El Shaarawy, assolutamente abulico, con Defrel. Cengiz Under, portato a destra, si è rivelato devastante: prima il bell’assist di destro per l’incornata di Dzeko (2-1), poi la doppietta di sinistro con due pregevoli tiri nello specchio della porta, un esercizio che la Roma sembrava aver dimenticato. Il Benevento ha giocato una partita coraggiosa e ha segnato in 90’ quasi quanto in tutto il campionato in trasferta. Se retrocederà, come sembra inevitabile, avrà almeno fatto vedere un buon calcio e De Zerbi è un allenatore che merita un’altra chance.