La rincorsa a Ilary Blasi riesce meglio di quella agli attaccanti del Torino. A tarda sera, mentre è in onda su Canale 5 con il Grande Fratello Vip, la showgirl dà il via libera al comunicato di pace che la Roma aspettava per mettere il silenziatore alla polemica dell’anno, innescata dall’intervista di Ilary alla Gazzetta dello Sport in cui aveva definito Spalletti «un uomo piccolo».
L’ufficio stampa di Francesco Totti posta un tweet: «Le parole di Ilary mi fanno capire ancora di più come una donna che ti ama assorba le difficoltà del marito e le interiorizzi. Mi accorgo anche di quanto abbia sofferto per il mio disagio della scorsa stagione. Oggi però ci tengo a sottolineare che con il presidente Pallotta e mister Spalletti ci sia sintonia totale: ho grande stima dell’allenatore e un rapporto schietto con il presidente. Siamo tutti allineati verso lo stesso obiettivo: il bene della Roma. Intanto festeggio i 40 anni e sarò felice di farlo con i miei compagni, l’allenatore, la mia società, la mia famiglia e i tanti tifosi che mi potranno seguire su Facebook alle 20 per rispondere alle tante domande che sono arrivate». La terza sconfitta della Roma in nove partite stagionali scivola via così, senza un’analisi su quello che è successo in campo: squadra inguardabile per lunghi tratti, Totti che fa per 10’ il mediano, cinque attaccanti nel finale come ai tempi di Carlos Bianchi. Gossip batte tattica 3-1, come allo stadio Grande Torino.
Ci sarebbe tanto da spiegare e da capire, parlando di calcio, ma l’intervista di Ilary si divora tutto. È ritornata sulla vigilia di Roma-Palermo del campionato scorso (21 febbraio), quando Spalletti allontanò Totti dal ritiro di Trigoria per un’intervista al Tg1 in cui chiedeva rispetto: «Hanno mandato via Francesco da casa sua. Non critico la scelta tecnica, ma il comportamento umano. Spalletti è stato un uomo piccolo». E ce n’è anche per il presidente Pallotta, che aveva detto che il fisico di Totti non poteva più fare quello che gli diceva la mente: «Anche la mente deve ragionare prima di parlare».
Sullo sfondo c’è la festa per i 40 anni del Capitano, oggi al castello di Tor Crescenza. Fra i 300 invitati c’è pure Spalletti, che nei giorni scorsi, quasi profetico, aveva detto: «Andrò ma rimarrò poco, per non rovinare la serata». Stasera il mister, come lo chiama Totti, terrà fede alla toccata e fuga.
Ieri mattina, a Trigoria, Totti e Spalletti si sono salutati come al solito e hanno scambiato poche parole. A chi era al centro sportivo Totti ha raccontato di essere stato avvisato dell’intervista solo a cena, di ritorno da Torino. «Ho tirato un paio di bombe», gli ha detto Ilary, parlando in tutta sincerità – da donna di spettacolo – senza quella che nella stessa intervista ha definito «l’omertà pazzesca» del pallone.
Il presidente Pallotta e il direttore generale Baldissoni erano a Londra, impegnati in incontri per trovare i finanziamenti del nuovo stadio, che ieri ha ricevuto l’ennesima «botta» dall’assessore all’Urbanistica di Roma, Paolo Berdini: «Duecento convenzioni, duecento occasioni di lavoro stavano in un cassetto perché dovevamo lavorare allo stadio della Roma, una cosa trascurabile per la città».
La comunicazione della società ha sperato che il Capitano facesse un’intervista alla tv o alla radio ufficiale. Francesco ha accettato il comunicato sul suo sito, ma solo dopo aver avvertito Ilary. Una famiglia è come una squadra, nessuno deve lasciare l’altro da solo. E ora? In quale clima la Roma preparerà le gare contro Astra Giurgiu, giovedì, ma soprattutto contro Inter e Napoli nelle prossime due giornate di campionato? Spalletti ha detto più volte che Totti viene usato, suo malgrado, per spaccare la Roma. Questa vicenda ha rafforzato la sua idea, ma ora c’è una tregua da rispettare. Per quanto tempo?