Tre gol per allungare sulla Lazio (ora a – 4 ma con una gara in meno) e sull’Inter (scivolata a – 5 con due partite da recuperare ma contro Napoli e Milan), scrollarsi di dosso il tabù Olimpico (prima di ieri negli ultimi 79 giorni un solo successo contro il Benevento) e preparare al meglio l’impegno di martedì contro lo Shakhtar.
Di Francesco può ritenersi soddisfatto anche se il primo tempo non gli va giù: «In effetti ha giocato meglio il Torino. Sono stati bravi a chiuderci gli spazi e a metterci pressione. Nella ripresa ho alzato Nainggolan che ci ha permesso di avere più verticalità. Avvertivo che i ragazzi sentivano il fatto di non vincere all’Olimpico ed era un partita che ci stavamo complicando da soli. Non so se possa aver influito il cambio di modulo. Di certo mettendomi nei secondi 45 minuti con il 4-2-3-1 Radja ha giocato più vicino all’attaccante e questo gli ha permesso di avere più ripartenze, come nell’occasione del terzo gol di Pellegrini». Fari puntati su Schick. Con la squalifica di Dzeko, doveva essere la sua gara. Il ceco invece ancora una volta ha deluso: «Per diventare grandi bisogna passare per il collettivo, nel primo tempo non ha giocato bene come tutta la squadra. Poi nella ripresa ha fatto meglio anche lui. Patrik da prima punta tende ad aprirsi e giocare poco dentro, questo gli permette di attaccare meno la porta. Con un uomo vicino ha fatto molto meglio. Gli serve continuità. Ha dimostrato di avere grandi qualità tecniche, chi capisce di calcio sa che è un calciatore di spessore. Deve imparare a conoscere al meglio certi movimenti. Nel 4-3-3 è un attaccante che si apre troppo e non attacca bene la porta. Certi attaccanti vanno aspettati». Under insegna. Su De Rossi, rivela invece un retroscena: «Sono molto contento del gol di Daniele. Per lui è stata una giornata difficile. In settimana gli ho chiesto cosa voleva fare, se se la sentiva e lui mi ha detto che voleva giocare. Meritava questo gol per ricordare Davide al meglio».
QUARTI NEL MIRINO – Il pensiero vola allo Shakhar: «Meno li andremo a prendere, più faremo la loro partita, visto che è una squadra più brasiliana che ucraina. In poche parole, vi ho riassunto, in parte, quella che dovrà essere la nostra gara. Se riuscissimo a portare da 50 a 70 minuti l’atteggiamento avuto nel match d’andata, sono certo che possiamo portare a casa la qualificazione. Li metteremo in difficoltà, sono certo. E poi vincere, aiuta a vincere. Martedì bisogna giocare in dodici, il pubblico sarà determinante, mi auguro che all’Olimpico ci siano tanti tifosi. Saremo noi a trascinarli con la prestazione». Parola a Juan Jesus, pronto a lasciare il posto al rientrante Fazio: «Non dobbiamo concedere spazio e profondità agli attaccanti dello Shakhtar, perché sono velocissimi. Dobbiamo essere attenti e concentrati perché sarà difficile. Siamo però convinti di potercela fare. Ripeto, siamo consapevoli che sarà difficile, ma vogliamo qualificarci per i quarti di finale».