Chiamiamola, senza esser blasfemi, thanks giving night. In America sanno perché. La notte dell’Olimpico è quella del ringraziamento. La Roma, tifosi inclusi, deve dire grazie alla signora Amra Dzeko che ha convinto Edin, lo scorso gennaio, a restare nella Capitale e rifiutare il trasferimento a Londra. Con quel gol, il marito per la prima volta giocherà i quarti di Champions. Con il Chelsea non sarebbe nemmeno sceso in campo, avendo già partecipato a questa edizione con la maglia giallorossa. Anche Pallotta, nel giorno del suo 60° compleanno, scopre la Grande Bellezza dei quarti, mai raggiunti dal presidente (nemmeno in Europa League). La proprietà Usa ringrazia, dunque, Di Francesco: almeno altri 12 milioni entreranno nel forziere di Trigoria (e sono già 60 gli introiti Uefa fin qui). Chissà se serviranno a limitare le dismissioni tecniche che in passato hanno impoverito la rosa.
E, infine, grazie al governo cinese che ha costretto il Guangzhou Evergrande a rinunciare all’acquisto di Nainggolan all’inizio del 2018: adesso Radja è fondamentale. Tatticamente e caratterialmente: «Sono contento, è un bel momento. Abbiamo dato tutto. Sognavamo la qualificazione. Ora le motivazioni vengono automatiche. L’atmosfera è stata bellissima, speriamo di continuare il cammino. Ora tutte le rivali sono difficili. Ci godiamo la promozione e la prestazione. Vittoria splendida».