Il paragone è divertente e autoironico, oltre a testimoniare una stima incondizionata che molto presto si tradurrà in un rinnovo di contratto. «Alisson potrebbe essere bravo come me solo se giocasse con gli occhi bendati» racconta Monchi, che prima di dedicarsi alla carriera dirigenziale è stato portiere del Siviglia senza mai diventare una stella. Il senso del discorso comunque è chiaro e segue di pochi giorni l’annuncio più o meno ufficiale («Alisson resterà alla Roma a lungo») che prelude a una duratura e proficua collaborazione professionale.
OFFERTE – Due giorni fa il procuratore di Alisson, Ze Maria Neis, è stato a Trigoria ma non ha incontrato Monchi. Potrebbe però farlo nei prossimi giorni, per fissare un appuntamento che dia il via alla trattativa per il nuovo contratto. Il problema non è tanto la durata, quindi potrebbe essere improprio parlare di prolungamento per un giocatore che ha la scadenza nel 2021, ma di struttura. Dopo essersi guadagnato in pochi mesi il titolo virtuale di miglior portiere della Serie A, Alisson ha attirato l’attenzione dei principali club europei che cercano un guardiano di livello top: dal Psg al Real Madrid passando per il Liverpool. E comprensibilmente vuole essere gratificato sotto il profilo economico per le performance superiori a ogni aspettativa. Oggi Alisson guadagna circa 1,5 miloni netti quindi è il titolare meno pagato della squadra dopo il giovane Ünder. Il manager sta lavorando per un robusto adeguamento e magari per l’aggiunta di una clausola rescissoria – sul modello di Strootman e Pellegrini – che gli possa garantire libertà di scelta davanti a proposte tecniche e pecuniarie vantaggiose.
FELICITÀ – Di sicuro, Alisson di lasciare la Roma non ha fretta. Ha aspettato un anno per conquistarla e adesso se la gode. «Ho faticato il primo anno – ha detto a Undici – ma anche da Spalletti ho imparato qualcosa: ad esempio a pensare in anticipo alla giocata da fare, per non sbagliare. Con Di Francesco mi trovo a meraviglia perché è un uomo intelligente che punta a vincere più di tutti noi. A fine stagione farò il Mondiale e per me è la realizzazione di un sogno. Ma non mi fermo, punto a diventare più forte perché penso in grande».