La Roma lascia due punti al Dall’Ara, dove rischia di perdere per Barcellona uno dei suoi uomini migliori, Nainggolan. Il Bologna accarezza l’impresa della prima vittoria contro una grande, ma nel finale crolla e rischia di perdere. L’1- 1 della vigilia di Pasqua alla fine fa contenti solo i padroni di casa, anche se i fischi a Donadoni per il cambio tattico di Verdi al novantesimo testimoniano il malcontento dei tifosi rossoblù nei confronti del tecnico. La Roma ha avuto in pugno la partita, se l’è complicata dopo essere passata in svantaggio, ha avuto la possibilità di vincerla nel finale, quando or mai i rossoblù erano all’angolo. Prosegue la serie positiva dei giallorossi in trasferta, dove hanno perso una sola volta, contro la Juve, a fronte delle cinque sconfitte all’Olimpico. Ma il ritorno al pareggio dopo otto partite e la conseguente frenata consentono a Inter e Lazio di avvicinarsi al terzo posto, che Dzeko e compagni proveranno a difendere fino al termine del campionato. Il Bologna dopo la Lazio ha fermato anche la Roma, Donadoni si è difeso con ordine, ma non ha rinunciato ad attaccare con le ripartenze. Anche se il gol di Pulgar resterà l’unico tiro in porta dei rossoblù.
ESCE RADJA, SEGNA IL BOLOGNA – Di Francesco ha dovuto rinunciare a Ünder e Pellegrini e ha scelto la migliore formazione possibile, con l’unica eccezione di Schick al posto di Dzeko, che ha cominciato in panchina in vista del Barcellona. Ma c’è voluto un guizzo del bosniaco appena entrato per evitare la sconfitta. Il Bologna ha lasciato il pallino del gioco alla Roma sin dai primi minuti, pronto a ripartire, mentre la manovra giallorossa è stata lenta e macchinosa, con pochi sbocchi per Schick. Le fasce sono state intasate, Perotti ha aiutato poco Kolarov, mentre dall’altra parte Florenzi è sceso raramente ed El Shaarawy è finito puntualmente addosso a Masina. I tentativi isolati per per sfondare il muro compatto del Bologna (disposto con un ordinato 4-3-3 che in fase difensiva scalava in 4-1-4- 1, con Pulgar che si è abbassato davanti alla difesa), sono stati affidati agli inserimenti di Nainggolan, ma il piano è naufragato presto: al 17′ il belga è stato costretto ad arrendersi per un problema muscolare che ha fatto scattare l’allarme per Barcellona ed è stato sostituito da Gerson. Il cambio è stato fatale: un minuto dopo il Bologna è passato in vantaggio, quando la Roma non aveva sistemato i nuovi meccanismi. Dopo un batti e ribatti al limite dell’area Pulgar ha trovato l’angolo più lontano su assist di Di Francesco. Sul cileno avrebbe dovuto andare in copertura proprio Nainggolan. La Roma ha continuato ad attaccare con difficoltà, scoprendosi un po’. L’occasione più nitida per arrivare al pareggio è stata di Strootman, quando ad un passo dalla porta ha colpito il palo. Il quindicesimo stagionale.
CI PENSA EDIN – Nella ripresa Di Francesco ha provato a cambiare. Prima ha invertito gli esterni d’attacco, passando al 4-2-3-1, poi con l’ingresso di Dzeko al posto di El Shaarawy si è spinto fino al 4-2-4. Il bosniaco entra nella ripresa e rimonta il gol di Pulgar. Assedio finale dei giallorossi ma Santurro, all’esordio in A, resiste. L’assenza diNainggolan si è fatta sentire, Gerson ha sbagliato tanto e non ha tentato mai la giocata in verticale, Strootman è rimasto troppo statico. Dall’altra parte Palacio è stato un pericolo costante, anche se ha sbagliato un paio di occasioni. Nell’ultimo quarto d’ora la Roma ha rischiato il tutto per tutto, con l’ingresso di Defrel e l’arretramento di Gerson a centrocampo. Un minuto dopo è arrivato il gol di Dzeko, che ha bruciato Helander sul cross dal fondo di Perotti. Il Bologna è crollato fisicamente e la Roma ha cercato di approfittarne. Alla fine è stato un assedio, ma la rimonta si è fermata a metà.