Di Francesco conta gli uomini e, al momento, prova ad accontentarsi: la Roma, domani sera contro Messi, non sarà in emergenza. Nainggolan, ricevuto il via libera dall’esito negativo della risonanza, si è allenato, mettendo alla prova il flessore con allunghi e scatti. Radja, dunque, c’è. Stamattina partirà per la Spagna, nonostante il risentimento muscolare alla coscia destra. E anche Pellegrini entra, dopo il forfait di Bologna, nella lista dei 21 convocati. Fuori, insomma, rimane solo Under. Assenza che pesa: è il miglior realizzatore giallorosso del 2018 dopo Dzeko. Sono 7 i gol di Edin e 6 quelli di Cengiz (a segno martedì scorso pure contro il Montenegro): hanno fatto centro entrambi contro lo Shakhtar, portando i compagni al Camp Nou.
VALUTAZIONE IN CORSO – Nainggolan, dunque, non si arrende e lavora in queste ore per mettersi a disposizione dell’allenatore. Che, però, ancora non ha la certezza di poterlo schierare dall’inizio. Sia lui che Pellegrini restano in bilico. Di Francesco sta preparando da giorni la sfida contro il Barça. Ha insistito sul possesso palla e sul pressing, puntando sempre a centrocampo sui 3 senatori: Nainggolan, De Rossi e Strootman. Titolari a Bologna e, se Radja ce la farà, anche in Spagna. L’ottimismo non manca, soprattutto dopo gli esami strumentali a cui si è sottoposto il giocatore: non c’è lesione. E il versamento (minimo) dipende solo dal colpo ricevuto sul muscolo della coscia. Se Nainggolan, però, non dovesse recuperare, il tecnico dovrebbe comunque forzare il rientro di Pellegrini che considera più adatto di Gerson nel ruolo di mezzala del 4-3-3. Soprattutto se la Roma, come ha fatto contro il Napoli il 3 marzo, si dovesse poi difendere con il 4-1-4-1. Ma senza abbassare eccessivamente il baricentro, come fece invece al San Paolo.
CATENA DI MONTAGGIO – Di Francesco, senza Under, dovrà scegliere anche l’esterno alto a destra. Sabato a Bologna ha schierato El Shaarawy che è più efficace quando parte a sinistra. Lì, però, sarà confermato Perotti. Il vero dubbio della vigilia, dunque, diventa proprio sull’interprete da sistemare alla destra di Dzeko nel tridente. Sono 4 i candidati: oltre a El Shaarawy, anche Gerson, Defrel e lo stesso Florenzi, entrato in corsa a Crotone proprio in quel ruolo che ne esalta le caratteristiche. Il doppio terzino sulla fascia destra è la formula che l’allenatore non vuole scartare a priori. Peres partirebbe dietro, ma avendo Florenzi sulla stessa corsia, si potrebbe scambiare in partita i compiti con il compagno. La soluzione sarebbe inedita per la Champions: nelle 39 gare stagionali, i due sono partiti titolari a destra, uno dietro l’altro, solo contro il Napoli, il 14 ottobre all’Olimpico. In quel match il sistema di gioco fu il 4-2-3-1, con Nainggolan trequartista, assetto poi abbandonato dopo l’intervallo.
GRUPPO STORICO – L’1 a 1 di sabato al Dall’Ara, pure se deludente, non spingerà Di Francesco a rivedere quella che ultimamente considera la formazione base. In sintesi, la Roma domani sera potrebbe essere quella di Bologna per dieci-undicesimi: l’unica novità, se toccherà ancora ad El Shaarawy, in attacco, con Dzeko al posto di Schick. Questi i 21 convocati che alle 10 voleranno a Barcellona (la rifinitura, alle ore 18, al Camp Nou): Alisson, Skorupski, Romagnoli, Jesus, Kolarov, Capradossi, Fazio, Florenzi, Peres, Manolas, Nainggolan, Strootman, Pellegrini, De Rossi, Gonalons, Gerson, Perotti, Dzeko, Schick, Defrel, El Shaarawy.