(MEDIASET PREMIUM) Le decisioni dell’arbitro…
“Non mi interessano, non è girato nulla bene. Abbiamo preso due tiri e due gol, abbiamo grossi demeriti, abbiamo difeso male. E’ un momento in cui le cose non vanno benissimo, non gira per demerito nostro, non concretizziamo la mole di gioco che stiamo facendo, non facciamo gol. A volte si guardano gli episodi, ma il calcio è fatto di episodi e non sono girati a nostro favore”.
Cambiare gli esterni e confermare Gonalons, una scelta che non ha pagato… “Certi giocatori non possono giocare 90 minuti ogni tre giorni, serviva che Kolarov tirasse un po’ il fiato. Non siamo stati bravi ad andare al cross, non andiamo a cercare cose che non esistono. Parliamo sempre del risultato ma non si analizzano altre cose, se devo fare valutazioni tecnico-tattiche meritavamo qualcosina di più. Ci prendiamo questa sconfitta e ce ne torniamo a casa pensando al Barcellona”.
Bisogna ricompattarsi come a gennaio? “Ovvio, adesso si vede la capacità di resistere alle difficoltà e di non essere concrete. Veniamo da due prestazioni in cui abbiamo perso senza meritare, rivedremo la partita e faremo valutazioni differenti da questo 2-0 bugiardo”.
(ROMA TV) Cerchiamo di capire il perché non si riesce a segnare…
“Credo sia una costante di quest’anno, quando si trovano convinzioni poi si riperdono dopo. Non è un merito il fatto di aver concesso tre tiri e due gol, c’è stata scarsa attenzione in certi momenti dove stavamo dominando e creando. Il nostro demerito è quello di non avere cattiveria sotto porta che non riesco a capire. Nasce anche in allenamento, che dico ai ragazzi che se non si fa gol si creano problemi, e questo è accaduto”.
Difficoltà a giocare in casa… “Abbiamo preso gol su calcio piazzato e un altro in situazione di vantaggio. Sono cose che stiamo pagando in maniera impressionante, è successo a Bologna ma anche a Barcellona. Questa è questione di attenzione, se vogliamo dominare le partite non possiamo permetterci di prendere questi gol in cui concediamo tanto. I numeri sono stati dalla nostra ma servono a poco”.
Dentro l’area non si dovrebbe marcare a uomo? “Il primo gol è differente da un’azione di gioco perché è un calcio piazzato, all’inizio ha lavorato bene. Poi si doveva cercare l’uomo e il pericolo, anziché accorciare siamo stati ad aspettare. Poi quando non gira non gira, ma ci sono stati errori nostri che hanno cambiato la dinamica di una gara in cui potevamo fare molto meglio”.
Si deve dare qualcosa in più per risolvere i problemi? “La cattiveria non si compra da un giorno all’altro, ma si vede in ogni allenamento. Dovevamo accompagnare per esempio i cross di Bruno Peres con più uomini, questa sua vena di oggi si doveva sfruttare meglio. La poca lucidità finale è un grande errore, potevamo crossare ancora di più perché la Fiorentina era chiusa. Ma questo è tutto un discorso mentale, a volte sembra essere passato questo momento ma spesso ci ricadiamo. Non conosco altri rimedi se non in allenamento”.
Qualcuno si deve prendere le proprie responsabilità? “Si, è una questione di personalità e caratteristiche personali, ma anche quella non si può chiedere sempre. Io devo attaccare il campo davanti su un cross di Peres di oggi, non mi posso allontanare. Io glielo spiego, Radja è uno dei primi che deve attaccare forte le palle e invece si staccano”
(SKY SPORT) Quanto ha pesato il Barcellona?
“Se devo analizzare la prestazione abbiamo concesso pochissimo alla Fiorentina ma quello che abbiamo concesso è stato determinante per la loro vittoria. Se non concretizzi, come a Barcellona, è difficile portare a casa un risultato positivo. La Fiorentina ha pensato molto più a difendersi”.
C’è stato molto turnover… “La Juve ne ha cambiati 9 col Benevento. Se c i basiamo sul risultato avete ragione voi. Durante la gara la squadra non ha mostrato difficoltà ad essere aggressiva, devo basarmi sulla prestazione. Siamo mancati nell’essere concreti e nel non raddoppiare nelle occasioni come quella di Simeone. Quando tiriamo in porta siamo stati poco lucidi. Oggi sono arrabbiato perché abbiamo speso tanto senza raggiungere il risultato”.
Tra Bologna e oggi ci sono molte occasioni prodotte. C’è del gap nel valore umano interno ai ragazzi? “La mentalità si allena solo durante la settimana. Ci vuole maggiore cattiveria. Quando ti organizzi come oggi a recuperare più di trenta palloni, facendoli calciare lunghi, è un aspetto importantissimo. Se però non sei ripagato nei risultati ti toglie qualcosa a livello mentale, ma devi essere bravo a tenere duro e a reagire dal punto di vista della mentalità”.