(MEDIASET) La grande fatica della semifinale ha complicato la vittoria?
“Complimenti al Cagliari, ma avevo tanti giocatori al limite come El Shaarawy e Pellegrini. Purtroppo Manolas si è fatto male. Complimenti a Capradossi, con il lavoro l’occasione arriva. E’ stato bravo a sfruttarla, la squadra non l’ha aiutato tanto. Dà merito ad un ragazzo che ha lavorato sempre bene”.
Gli infortunati? “Zoppica, credo che si sia fatto qualcosa di più di Peres. Bruno Peres ha avuto un problemino al primo tempo ed è dovuto uscire. I carichi di lavoro, i viaggi e gli orari non aiutano. E’ una vittoria sporca, da grande squadra, oggi il Cagliari ha fatto una grande gara dal punto di vista della motivazione e della cattiveria, è un grande risultato”.
La prossima è Roma-Juventus? “Fa parte del mio modo di pensare: non si gioca per pareggiare. Si scende in campo per vincere. Non facciamo i discorsi italiani, non mi piacciono, ragiono in maniera differente. Cerchiamo di fare il meglio per vincere”.
Dove deve ancora crescere la Roma? “Io parlo di mentalità. La squadra è cresciuta nel soffrire nei momenti di difficoltà. Oggi la partita l’ha fatta vincere Dzeko, nei momenti difficoltà ha preso la squadra sulle spalle. E’ un salto di qualità. Serve continuità di stare nella partita, a volte siamo superficiali, abbiamo regalato troppo in fase difensiva, forse per stanchezza. Stiamo crescendo sotto tanti punti di vista”.
Oggi alcune lettura non sono state fatte bene… “E’ normale, il centrale di destra doveva scappare prima, come nell’occasione di Farias. Sono letture facili, dobbiamo migliorare. Non puoi avere una linea bassa se sei corto, la capacità di accompagnare l’inserimento è necessaria”.
Immagina la Roma senza Alisson? “Non faccio il mercato. E’ cresciuto tanto, lavora con la linea difensiva, quasi da libero aggiunto come voglio io. Al di là della qualità tecnica, ha grande personalità, fa tutto per la squadra. Voglio tanti giocatori che fanno parte di un’orchestra e lui lo fa nel migliore dei modi”.
Scudetto meritato della Juventus? “Se la Juventus è lì davanti ha fatto qualcosa di importante. Nella bellezza del gioco è migliore il Napoli. La Juve si è dimostrata vincente e alla fine, spesso, i vincenti hanno ragione”.
(SKY) Fatiche di Champions e defezioni, ma il gruppo cosa ha dimostrato? “Di saper soffrire nella difficoltà. Mentalmente e fisicamente non eravamo lucidissimi. Me lo aspettavo, era una partita che mi faceva paura, loro avevano il desiderio di rifarsi e salvarsi. Andavano il doppio di noi in certi momenti della partita, noi siamo stati bravi con alcuni giocatori come Dzeko, che oggi è stato un trascinatore. Mi piace il giocatore che capisce la difficoltà della squadra, è questo quello che io voglio”.
Il colpo da biliardo di Under e due parate di Alisson… “Under ha la capacità di preparare il tiro senza caricarlo. Oggi l’ha rifatto, è una sua grande qualità. per quanto riguarda il portiere, al di là delle qualità, è di grande personalità nei confronti del gruppo. Gioca da portiere per gli altri, non gioca per se stesso per fare la parata bella. E’ un giocatore pratico, fa il portiere come piace a me, quando alleno la linea lui partecipa e gioca quasi assieme ai compagni di reparto e a me piace”.
Capradossi che prospettive ha? “Non lo so, ma quando un calciatore si allena con grande intensità, è stato bravissimo a sfruttarla. Ha fatto un’ottima gara contro due attaccanti fastidiosi”.
La Champions vi ha dato consapevolezza e maturità? Mercoledì c’era la possibilità di ribaltarla? “In Champions potevamo rientrare in partita, è la cosa che ho detto ai ragazzi tra primo e secondo tempo. Basta un episodio che fa girare la partita, quello che mi fa arrabbiare e lo dico ai ragazzi è protestare e cadere nelle provocazioni. Dobbiamo migliorare e ancora crescere in questo. Se avessimo avuto anche 3 minuti, loro erano in bambola, mai dire mai. La consapevolezza è arrivata grazie anche agli schiaffi e alle critiche che ci siamo presi: le critiche se prese in maniera giusta costruiscono e noi siamo stati bravi a crescere”.
I nuovi hanno fatto bene, a parte Schick. Come intendi recuperarlo? “Ribadisco una cosa che ho detto spesso, Patrik ha qualità tecniche e fisiche impressionanti-. L’unica cosa è assorbire i momenti di critica in un ambiente non facile, secondo me ci è arrivato un po’ tardi a capire questo. Credo che anche se è più un attaccante, mi dà la possibilità di avere tante alternative, deve essere una risorsa e non un problema e credo lo sia”.
Da quanto riparti l’anno prossimo? “Nella crescita si passa anche attraverso gli errori che abbiamo fatto. L’anno prossimo dobbiamo far meglio soprattutto in campionato. Gli obiettivi non li faccio io, ma la società in base al lavoro che si fa”.
Alisson rimane? “Da quello che mi dicono si, ma non abbiamo parlato di mercato con la società. Si è parlato anche di me e del contratto. L’obiettivo è andare in Champions, poi si vedrà”.
(RAI) Vittoria importante per la prossima Champions League? “Non abbiamo fatto tantissimo per far male al Cagliari. Ero preoccupato dal punto di vista fisico della squadra in generale perché abbiamo avuto poco tempo per recuperare. E’ stata una vittoria sporca ma si cresce anche attraverso queste gare. Partita molto delicata contro una squadra che ha lottato con il coltello fra i denti”.
C’è rammarico per come è andato questo campionato? “Sicuramente, ma siamo passati attraverso la crescita di molti giocatori. Ora la mentalità sta cambiando. Contro il Qarabag quando ci siamo qualificati agli ottavi ci siamo un po’ seduti, e questo è stato un errore grossolano. Ora stiamo crescendo per convinzione e potenziale. La Champions ti toglie inevitabilmente tante energie e provoca anche degli infortuni”.
Quanto ha pesato l’assenza di Manolas? “Ha pesato, ma alla fine è dovuto uscire anche un altro centrale e ci si è messo Kolarov che quest’anno non l’aveva mai fatto. Abbiamo anche sbagliato qualche duello individuale, però oggi era importante vincere e portare a casa i tre punti, anche soffrendo. Abbiamo dimostrato il nostro processo di crescita”.
Che cosa manca alla Roma per colmare il gap con la Juventus e il Napoli? “Dovremo analizzarlo insieme alla società al termine del campionato. Prima però va raggiunto il nostro obiettivo, cioè la qualificazione alla Champions League. Oggi siamo riusciti a trovare la vittoria grazie ad un giocatore che all’inizio della stagione è stato quantomeno criticato, ma poi ha dimostrato che adattandosi può fare la differenza. Vorrei sottolineare la prestazione di Dzeko che a volte sembra che giochi solo per il gol ma anche stasera ha fatto una grande prestazione per la squadra”.
(ROMA TV) E’ stata una battaglia… “Sapevamo che potevamo lasciare qualcosina, le scorie della Champions si sono viste. Anche il fatto che qualche infortunio sia avvenuto negli allenamenti o nel riscaldamento fa capire questo. Edin ad un certo punto ha preso in mano la squadra, questa è la mentalità che mi piace, si è messo a disposizione”.
Ottimo debutto di Capradossi… “Avevamo qualche giocatore non al meglio come El Shaarawy e Pellegrini. Ho preferito portarli dietro perché in caso di necessità li avrei messi dentro. Ho sfruttato la fisicità di Gonalons, è un giocatore che ha la capacità di aggredire, per me è stato un aspetto positivo”.
Le squadre che vincono queste partite sono sulla buona strada per diventare grandi. Quando hai messo Capradossi hai fatto notare alla squadra la tua convinzione… “Condivido, a certi giocatori come Capradossi ho detto “Continuati ad allenare così che l’occasione arriva”. La prima cosa che cerco è la disponibilità e lui si è fatto trovare pronto lavorando in un certo modo. Mettere centrale Kolarov senza averlo provato in allenamento non lo ritenevo giusto”.
Brutti, sporchi, cattivi, ma vincenti. A questo punto del campionato è la cosa che deve fare la grande squadra? “E’ verissimo, la squadra ha dimostrato grande maturità. Anche quello che ha fatto Dzeko è importantissimo. Deve continuare così”.