Niccolò Pisilli, giovane talento della Roma, ha rilasciato un’intervista in cui si è raccontato, affrontando diversi temi, tra cui anche aspetti al di fuori del calcio. Di seguito le sue parole:
Sulla sua passione al di fuori del calcio… “Studio scienze della comunicazione, ho appena iniziato il secondo anno. Mi piacerebbe fare video che raccontano il calcio o magari anche l’inviato”.
Sul primo gol con la maglia della Roma… “Al mio primo gol in carriera ho pianto, non sono riuscito a trattenere le lacrime. Davanti alle telecamere sono ancora un po’ in difficoltà, mi emoziono, sono le prime volte. Quando esulto vado di estinto, mi viene naturale. Non me ne rendo conto, mi lascio trasportare dalle emozioni, come dopo aver perso la finale scudetto in primavera”.
Sulla finale scudetto persa con la primavera… “Quella è una ferita ancora aperta. Era la fine del percorso giovanile: quando entri a otto anni, vedi la primavera come l’apice del percorso. Giocare la finale per uno entrato 10 anni prima era un sogno. Vincerla sarebbe stato come scrivere un pezzettino di storia”.
Su De Rossi… “Per me era speciale, mi ha dato la possibilità di giocare. La mia prima partita da titolare in Serie A e dimostrare quello che potrebbe essere il mio valore. Nonostante giocassi poco, ad ogni allenamento mi faceva tantissimi discorsi. Lì mi arrivava la sua stima nei miei confronti e quello vale più di mille altre cose”.
Sull’attuale tecnico… “Ranieri ha riportato entusiasmo e molta serenità. Ha una carriera alle spalle che parla per lui eppure si spende come fosse il suo primo progetto”.
FONTE: Cronache di Spogliatoio