Alla vigilia della partita di campionato contro il Lecce, in programma domani alle 18.00 allo stadio Olimpico, l’allenatore della Roma, Paulo Fonseca, risponderà alle domande dei giornalisti nella rituale conferenza pre gara:
“Oggi è il compleanno di Claudio (Bisceglie, l’interprete; ndr), Auguri”
Il Lecce è in un buon momento, ha battito anche il Napoli, cosa teme della partotta di domani? “Il Lecce è una squadra molto motivata, tre vittorie consecutive. Giocano bene, ha intenzione di giocare dall’inizio con la costruzione. Hanno buoni giocatori, che amano avere la palla. Sono in un gran momento dopo tre vittorie, sarà una partita difficile”.
Tante gare ravvicinate e sta pensando di cambiare e quando? “Sì, possiamo cambiare due, tre o quattro giocatori questa partita. Come ho detto, non abbiamo molto tempo per recuperare ed è normale che potremo cambiare qualche giocatore della squadra per essere più freschi nella partita”.
Lei è stato molto chiaro sul periodo di Pellegrini. Come un allenatore gestisce il momento del giocatore? “”Un allenatore deve sempre pensare a queste due opzioni. Penso che Lorenzo debba capire quello che non ha fatto bene e perché. Ho parlato questi giorni con i giocatori, per spiegare cosa non ha fatto bene. Per prima cosa deve capire questo. Per me, in questo momento, io devo fare giocare Lorenzo. Penso che sia importante che il giocatore abbia fiducia, che possa lottare per cambiare le cose. In questo momento non è nascondendo i giocatori che possiamo aiutarli”.
Un altro giocatore che non sta attraversando un buon momento è Kolarov. Che gestione pensa di fare con lui? “”Non penso a fare gestione, Kolarov giocherà domani. Per questa partita col Lecce le caratteristiche di Kolarov sono importanti. Lui non è stato bene come tutti, penso che sia migliorato in questa partita in molti momenti. In questo momento dobbiamo pensare a quello che abbiamo fatto bene. Dobbiamo valutare quello che abbiamo fatto bene, è più importante”.
Ha detto che la squadra è come un automobilista che ha paura di rimettersi alla guida dopo un incidente. Non siete mai riusciti a ribaltare uno svantaggio iniziale, c‘è un deficit di personalità? “Non ho detto questo, ho fatto questo esempio, di quando una persona ha un incidente una volta o quando ne ha tre. Come ho detto, più che parlare di quello che la squadra non ha fatto bene, penso che sia importante valutare quello che è stato fatto meglio. Come dico sempre, questa è la squadra che ha fatto molte buone partite dall’inizio della stagione, se le ha fatte è perché ha questa capacità. Dobbiamo lavorare su quello che la squadra sa fare”.
La Roma è la squadra che ha battuto più calci d’angolo, 173. State facendo allenamenti specifici per sfruttare questo tipo di situazione? “Sì, sempre. Ma devo dire che siamo anche la seconda squadra che fa più gol da corner. Se la domanda è se penso che possiamo fare più gol, sì, possiamo. Abbiamo giocatori molto forti, in tutte le partite abbiamo opportunità di fare gol a palla ferma. Lavoriamo sempre su questo”.
Archiviando l’Europa League, dopo il mercato della Roma e gli infortuni, lei pensa che questa squadra sia da Champions? Al di là della classifica e del momento. Come sta Mancini? E’ stato in panchina giovedì, che momento sta vivendo dopo l’exploit? “Come ho sempre detto, sono il primo che crede che ci si possa qualificare in Champions League. Devo essere il primo a crederci e farci credere gli altri. Su Mancini, non ha giocato ma di Mancini non ho bisogno di dire nulla, è un giocatore con un atteggiamento diverso. Ritornerà in squadra quando penso che avremo bisogno di lui. Smalling e Fazio hanno fatto una buona partita, Mancini è un grandissimo giocatore, quello che fa è di un grande professionista”.
Nell’ultimo periodo a destra hanno giocato Santon, Bruno Peres e Spinazzola. Chi è il favorito? “Vediamo domani, è la frase che mi piace di più”.
Mkhitaryan è pronto per giocare titolare? “E’ pronto Mkhitaryan, Kluivert, Perotti, sono pronti tutti…”.
Non arrivare quarti sarebbe un fallimento o arrivare quinti sarebbe l’inizio di un percorso? “È una domanda che ha una risposta lunga. No, come ho detto per tutto l’anno, questo è un anno zero, abbiamo cambiato tanto. Voglio solo dire una cosa. Mi ricordo che quando l’allenatore della squadra che in questo momento è la più forte del mondo è arrivato a Liverpool, loro hanno fatto ottavo posto il primo anno. La Lazio in questo momento sta facendo bene, ma da quanti anni Inzaghi è con loro? E Gasperini? È un anno di cambiamenti, non penso che sarebbe un fallimento non arrivare quarti. Ma siccome sono una persona positiva, non ho mai pensato a questo. Possiamo arrivare quarti”.
Vorrei tornare al discorso dell’automobilista; la Roma è una squadra di professionisti, andrebbe paragonata con piloti professionisti. Piloti professionisti risalirebbero subito in moto dopo un incidente. Che problema ha la Roma?
“Non credo che Valentino Rossi dopo tre incidenti risalirebbe subito. Ma lo penso io. La mente è così. Quando non abbiamo quello che dobbiamo avere nella nostra mente, le cose risultano in un altro modo. Se lottiamo per cambiare le cose. Il calcio è diverso dagli altri sport, quando Valentino Rossi, e spero che non gli succeda, cade, dipende solo da Valentino Rossi, qui sono 11 giocatori. Quando parliamo di queste questioni non sono tutti i giocatori, se in una squadra sbagliano 2-3 c’è un risultato diverso. Il calcio è molto diverso dagli altri sport”.
Contro il Gent si è notata qualche difficoltà a difendere dentro l’area di rigore. Per la sua idea, in area di rigore si guarda il pallone o si sente l’uomo? “Entrambe. Dipende dov’è il pallone, dipende dalla pressione che hai, dalla zona dov’è il pallone, se il pallone è profondo o più basso. Penso che debba essere una preoccupazione dei difensori entrambe le cose. Pallone, uomo e spazio”.
FONTE: Redazione Tuttoasroma – R. Molinari