Intervenuto al corso per team manager all’Università la “Luiss”, l’ex giallorosso Daniele De Rossi ha parlato a 260°:
Il tuo futuro da allenatore? “Mi sento pronto per questa nuova sfida, ieri ho visto gli allenamenti a Casteldebole e ho risentito quel brivido che mancava. Ho grande voglia, adesso non mi chiedo se inizierò con una squadra piccola o grande, anche se penso che una squadra molto grande non mi cercherà ora perché per tutti c’è un percorso”.
Possibile seguire la strada di Pirlo? “Difficile trovare un allenatore che parta subito con una realtà così forte, diciamo che spero di partire più in alto possibile perché vuol dire che ci sono giocatori forti. Mi fa piacere l’interesse intorno a me anche se adesso nessuno può mettermi su una panchina”.
La Roma? “Mi piacerebbe allenare la Roma, ma cerco sempre di non parlarne perché so che le mie parole hanno un peso. Io esisto nel mondo Roma, lo so, ma sono un ex a tutti gli effetti e quindi ne parlo il meno possibile”.
Lo stadio? “Il no alle Olimpiadi e allo stadio tolgono qualcosa all’Italia e alla Roma, senza dubbio. Ma non posso giudicare altre cose, sono scelte che non conosco. Però posso dire che ho partecipato a due presentazioni, una con i Sensi e una con Pallotta e tutte le volte ci ho sperato. Invece è rimasto solo il plastico nello sgabuzzino. È un peccato per Roma, perché costruire lo stadio sarebbe stata una miccia per il calcio italiano”.
La foto di Pellegrini e Immobile? “Se voglio fare gli auguri a un mio amico della Lazio lo chiamo al telefono e glieli faccio. Se fossi stato club manager, avrei detto a Lorenzo di chiamarlo e magari di non mettere la foto. Non perché è sbagliato, ma perché così nessuno si offende, visto che era passato qualche giorno dal derby perso. Ma non ha mancato di rispetto di nessuno. La prossima volta che perderemo un derby, magari ci penserà due volte a mettere la foto ma solo per togliersi qualche rottura di scatole. Io stesso ho fatto gli auguri a Immobile e Pinzi, ad esempio, è mio fratello. Dobbiamo essere furbi ad evitare qualche scocciatura”.
Ibra a Sanremo? “Lui è un professionista vero, in questi casi non è l’allenatore a dover decidere, ma deve intervenire la società. C’è stata un po’ di manica larga perché lui ha stravolto l’immagine di questo Milan, facendola diventare una squadra da primi posti. Gli è stato dato spazio per questo motivo, parlandone con la società, e quindi va bene così”.
FONTE: Gazzetta.it