Inizia a giocare a calcio nella Polisportiva Bufalotta, che prende il nome dal quartiere omonimo di Roma in cui, l’ex Di Livio, è cresciuto. All’età di quindici anni passa nelle giovanili della Roma con cui vince nel 1983 il Torneo di Viareggio e l’anno seguente il Campionato Primavera (ndr).
Ora commentatore, in una lunga intervista, ha parlato anche di non aver vestito mai la maglia della Roma (quella della prima squadra, ndr):
(…) Soldatino Di Livio: dove nasce il soprannome? “Ai tempi della Juve. Durante l’allenamento Baggio mi fa: corri come un soldatino. Battezzato per sempre. Mi piace, ci sono affezionato, rispecchia bene la mia idea di calcio”. (…)
Lei, romano e romanista, fa tutta la trafila nelle giovanili della Roma, senza però debuttare in prima squadra. Rimpianti? “Rimpianto anche per loro (Ride). Grande gruppo, quello: io, Giannini, Desideri, Tovalieri, Di Mauro, Baldieri, tutti ragazzi che si sono affermati. Sono cresciuto alla Bufalotta, vengo da una famiglia romanista, mio padre Amerigo sognava di vedermi con quella maglia. Mi rode non avergli dato quella soddisfazione. Le qualità le avevo, ma mi hanno lasciato andare. E si sono sbagliati di grosso visto quello che ho raggiunto dopo. Diciamo che mi sono preso la rivincita”. (…)
FONTE: La Gazzetta dello Sport