Alla vigilia di Atalanta-Roma l’ex portiere, doppio ex, Pier Luigi Pizzaballa ha rilasciato un’intervista riguardo alle due squadre.
Non una partita qualunque… “L’Atalanta rappresenta tutto: le mie radici, il mio spirito. Vivo a un chilometro dallo stadio e questa sera ci sarò come sempre a seguire la gara. La definisco una “partitaccia” nel senso che non capita in un momento semplice”.
Lei ha vinto una Coppa Italia con entrambe: ricorda quei due successi? “Quella con l’Atalanta la ricordo anche per i giorni tristi legati alle condizioni di salute di Papa Giovanni XXIII che venne a mancare il giorno dopo il successo. Quella con la Roma mi è rimasto impresso anche l’eco che ebbe negli anni successivi come gli anniversari festeggiati come fosse il primo giorno”.
Come fu il trasferimento a Roma nel 1966? “Io e mia moglie Lucia impiegammo 5-6 mesi ad ambientarci. Dalla provincia alla grande città non fu facile: chiusi caratterialmente ci trovammo a vivere in una realtà completamente differente. Ma fu un’esperienza di crescita, sia come uomo sia come giocatore. Una città stupenda a cui sono ancora legato, dove ho lasciato un pezzo del mio cuore. Vivevamo in zona Monte Mario, vicino a Losi e Peirò. Tutto era molto più grande a Roma, come le attese per fare operazioni anche semplici. Ricordo che non riuscivo a iscrivere all’anagrafe il nostro primo figlio da quanta fila c’era all’ufficio”.
Riuscivate a passeggiare per il centro in tranquillità? “Dipendeva dalle zone…Però al ristorante capitava spesso di essere riconosciuti. Nel primo periodo quando sembrava potessimo lottare per lo scudetto c’era grande esaltazione in città”. (…)
Da ex portiere cosa ne pensi di Carnesecchi e Svilar?
“Carnesecchi ha talento, può e deve migliorare ancora. Svilar è agile, reattivo. Hanno un grande futuro davanti”.
Gasperini e De Rossi? “E’ spettacolare veder giocare l’Atalanta di Gasperini, sempre a ritmi alti, con continuità d’azione. La Roma me la godo di più adesso, De Rossi ha dato un senso a questa squadra che sa reagire alle difficoltà. Sono due squadre con due grandi gruppi”.
FONTE: La Gazzetta dello Sport