Diego Tavano, procuratore di Edoardo Bove, ha rilasciato alcune dichiarazioni e si è soffermato anche sul passaggio del centrocampista dalla Roma alla Fiorentina. Queste le sue parole:
“È stata un’estate particolare per Bove. Non sappiamo spiegarci il perché, ma a Roma non c’era spazio per lui e quindi abbiamo iniziato a guardarci attorno. C’erano diverse soluzioni: la più calda il Nottingham, ma pure la Ligue 1. Avendo portato prima Richardson durante l’estate, ho capito che la Fiorentina aveva qualcosa di importante da dire. A Firenze c’è una grande storia oltre a società seria con un progetto di livello, come dimostra il Viola Park. È chiaro che il legame di Bove con la Roma lo conoscete tutti: è cresciuto là e andare via dalla tua squadra del cuore ti lascia per forza tanta tristezza. Però poi entri in un contesto importante come Firenze, dove sai di poter crescere, quindi lui è veramente contento. Sa di aver fatto la scelta giusta. Parliamo di un ragazzo intelligente, con la testa sulle spalle e che sa cosa vuole. Ha già metabolizzato questo distacco”.
La Fiorentina quando ha iniziato a bussare alla vostra porta? “I dirigenti viola hanno sempre palesato la loro stima, quindi ci stava che potessero cercare un giocatore del genere. Pradè e Goretti, che ringrazio, hanno scelto di sfruttare il momento giusto”.
La presenza di Palladino e del progetto tecnico quanto è stata importante, sia per Bove che per Richardson? “È un po’ tutto il contesto. Io vedo Firenze come una prima scelta, non una seconda. Al pari della Juventus e delle altre grandi del nostro campionato. Su Richardson si sono fatte avanti anche Fenerbahce e Ajax, ma alla fine ha scelto di vestire una maglia importante e riconosciuta in tutto il mondo come quella viola”.
Che effetto le fa vedere Cataldi e Bove, che hanno vestito due maglie diverse della capitale, giocare insieme? “Mi fa strano. Cataldi è più grande, a quanto ho capito non avrebbe mai lasciato la Lazio. Ma questo conferma che a favore di un club come la Fiorentina si possono prendere certe scelte”.
Mourinho aveva definito Bove “un cane malato” nell’approccio all’avversario… “Mourinho gli ha dato tantissimo ma lo ha pure un po’ etichettato. Scomodo un campione come Gattuso: lui era il re del pressing. Mentre Bove è tanto altro, ha delle doti anche quasi da trequartista. Forse la richiesta della Roma era quella di giocare di più e avranno pensato che lui non era pronto. Ma non è così. Si tratta di un calciatore fisico e generoso: il gol segnato ieri in Nazionale conferma che la tecnica fa parte del suo repertorio. Diventerà quel giocatore completo pronto a essere una risorsa sia per la Fiorentina che, mi auguro, per la Nazionale”.
FONTE: firenzeviola.it