L’ex capitano della Roma, Francesco Totti, ha rilasciato una lunga intervista e si è soffermato anche sul periodo che sta attraversando la Roma di Mourinho. Queste le sue parole:
Ti piace il calcio che si gioca oggi? “In generale il calcio mi è sempre piaciuto, anche se è evidente che adesso è un gioco diverso dal mio. Ai nostri tempi c’era più spirito di gruppo, di lotta. Adesso si pensa di più al proprio fisico. Ovviamente il gioco è cambiato”.
Un esempio potrebbe essere il Real Madrid, con tanti giocatori fisici come Bellingham, Tchouaméni, Camavinga… “Sì, ma parliamo sempre di grandi giocatori. È normale che se pensiamo al Real Madrid dei miei tempi, che aveva Beckham, Roberto Carlos, Zidane… sono giocatori molto diversi. Questa è la prova”.
Eri un 10 leggendario e quella figura del ’10’ concettuale sembra già estinta. Cosa ne pensi? “Forse prima era più importante il numero 10 di una squadra. Non direi che si sia estinto, ma il 10 ormai è quasi un numero come gli altri, senza più tanta rilevanza nella squadra”.
Il tuo primo grande amore è stato Roma. Come vedi l’attuale squadra di Mourinho? “Lo vedo con alti e bassi, ma sempre sotto la guida di un grande allenatore, come José. Spero che possa portare alla squadra al massimo livello possibile”.
L’altro giorno a Real Madrid TV ha dichiarato che, dopo la Roma, il suo grande amore calcistico è il Real Madrid. Perché? “Mi è sempre piaciuto, fin da quando ero piccolo. Quando ero ragazzino a Roma guardavo tutte le loro partite. Il Real Madrid in quel periodo era il club che mi ispirava, con tutti i suoi grandi giocatori. Vederli giocare per me è stata una grande emozione.
Ma cosa ti ha affascinato, il suo spirito vincente, la sua storia? “Tutto, il fatto di essere il club più vincente del mondo, i tifosi, il Santiago Bernabéu, la somma di tutto mi affascinava.
Hai giocato in grandi stadi, ma hai anche detto che, da tifoso, eri rimasto impressionato dal Bernabéu… “Con la Roma ho passato 25 anni giocando in stadi diversi ma il Bernabéu per me era ed è diverso. È un’atmosfera diversa”.
Quali giocatori del Real Madrid ti hanno affascinato? “Erano tanti, a partire da Hugo Sánchez fino alla generazione Hierro, Roberto Carlos, Salgado… Starei qui tutto il giorno a recitare nomi senza dimenticare Ronaldo ‘El Fenómeno’, che lo ammirava tanto quanto Baggio, Del Piero, Zidane , Raúl, Morientes…”.
Hai elogiato molto anche Modric… “Per me è ancora uno dei cinque migliori giocatori al mondo, anche adesso che ha 38 anni, almeno a centrocampo. Ha una visione di gioco che pochi al mondo hanno e decide sempre un secondo o due prima degli altri”.
Per chi pensi che Ancelotti sia più speciale, per gli italiani o per i tifosi del Real Madrid? “Penso per entrambi. Stiamo parlando di uno dei migliori al mondo, che ha vinto in Italia, Germania, Francia e Spagna. E come persona è un gentiluomo. È perfetto. Io e Carlo abbiamo un ottimo rapporto. È una persona vera, che trasmette buone vibrazioni. E l’altro giorno ho avuto la gioia di andare a vedere la Città dello Sport del Real Madrid”.
Hai mai avuto l’opportunità di parlare con Florentino Pérez e chiedergli perché non potevi ingaggiarlo in quel momento? “Sì, l’ho incontrato un paio di volte e mi ha detto che l’unico neo della sua carriera è non avermi potuto avere al Real Madrid, che è stato il suo unico punto debole”.
Hai giocato solo in una squadra. Cosa ne pensi dell’attuale trasferimento dei giocatori in Arabia Saudita? “La differenza tra questo calcio e il mio è che prima c’era più passione, più amore per la squadra, più disponibilità a stare nello stesso club e a portarle rispetto. Adesso i ragazzi vanno dove possono pagare di più.
In Spagna abbiamo un giocatore fenomenale, Gabri Veiga, che andò in Arabia Saudita quando aveva 21 anni. Cosa ne pensi? “Non avrei mai immaginato di poter fare un passo del genere nella mia carriera, ma, come dicevo prima, adesso la gente pensa più a cose diverse dal calcio puro. Non lo critico”.
Quando rivedremo una Nazionale italiana forte? “Speriamo presto. Ci sono già due Mondiali a cui non abbiamo partecipato e l’Italia non può permetterlo perché è uno dei Paesi più forti al mondo. Mi auguro che, con il nuovo allenatore Luciano Spalletti, si possa trovare al più presto la soluzione migliore”.
Come vedi la Nazionale spagnola? “È evidente che è meno forte rispetto a quella del 2010. Ma gli spagnoli hanno sempre buoni giocatori e allenatori, e si riprenderanno presto”.
Hai visto grandi successi nella tua carriera. Sceglierne uno. “Impossibile. Sarebbe ingiusto nei confronti degli altri”.
FONTE: marca.com
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