Come vivevi il derby?
“Prima che diventassi giocatore, ero abbonato in Curva ed ero un tifoso malato per la Roma, per me il derby era una partita particolare, si viveva diversamente da tutte le altre città, io soffrivo molto. La città di Roma ti porta a questo rapporto tra giocatori e tifoseria, tra me e loro c’era amore reciproco e diverso e la vivevo diversamente dagli altri giocatori”.
Come era l’attesa? “Quando si parla di derby a Roma, ti parlo di 20 anni fa, se ne parlava almeno 3-4 mesi prima, c’era chi preferiva vincere i due derby anziché lo scudetto. Chiaro che se vinci derby e scudetto è la ciliegina sulla torta, l’importante era non uscire sconfitte, se perdevi il derby dovevi aspettare quello di ritorno perché era complicato vivere a Roma”.
Pellegrini? “Ho sempre detto che ha un qualcosa in più rispetto agli altri, spero possa fare un ottimo percorso. Roma è una piazza difficile, tra virgolette non è ben visto come me e De Rossi, però se continuasse così avrebbe tutto dalla sua parte”.
Abraham? “Quando arrivano questi giocatori tutti pensano che sia l’uomo derby, è un giocatore formidabile. È stato un acquisto top, è un ragazzo molto predisposto a dare un contributo alla squadra, nella piazza di Roma un giocatore come lui che mostra attaccamento è fondamentale”.
Il confronto tra Mourinho e Sarri? “Quello che conta è il campo, la motivazione, la voglia di vincere. Se hai due tecnici di questo calibro, sai che sarà un bel derby da vedere. Con Mourinho in panchina è tutto in più, è uno che ti aiuta, ti motiva, ti stimola, ti fa dare tutto e in una città come Roma penso sia la cosa più importante”.
FONTE: legaseriea.it