Alla vigilia della partita contro la Juventus, per la finale della Supercoppa che si giocherà domani alle ore 13.15 allo stadio Zini di Cremona (testocronaca su Tuttoasroma.it, ndr) l’allenatore della Roma, Alessandro Spugna, ha rilasciato alcune dichiarazioni:
CONFERENZA STAMPA C’è il rischio di sottovalure una partita come quella di domani? “No, perché è una finale e quando si gioca una finale, con un titolo in palio non ci deve essere il rischio di sottovalutare nulla. Giochiamo contro una squadra forte, una squadra che negli ultimi anni ha dominato il panorama italiano e quindi dobbiamo assolutamente temere la partita, avere rispetto, giocarla come sappiamo, consapevoli della nostra forza però sottovalutarla sarebbe una cosa non da Roma e quindi dobbiamo giocarla con tanta umiltà. È una finale e in una finale favoriti non ce ne sono”.
Si ricorda qualcosa della vittoria della scorsa stagione? “Mi ricordo tutto! È stato il mio primo trofeo da allenatore della Roma, quindi ho un ricordo bellissimo, ma la finale vincerla nei novanta minuti o vincerla ai rigori cambia poco, perché l’importante è portare a casa il trofeo. Ricordo che avevamo tanta voglia di portare questo trofeo a casa, come ce l’abbiamo quest’anno e vogliamo fortemente riportarlo a Roma. Giocheremo con tutta la nostra forza, la nostra qualità per far in modo che la Supercoppa possa restare a Roma”.
Su cosa si è lavorato in vista della Juventus? “Abbiamo lavorato sui nostri principi, come facciamo sempre, cercando di concentrarci su quelle che possono essere le maggiori possibilità che abbiamo per far male alla Juventus e cercare di limitare le loro possibilità. Questa è una partita che va giocata con tanto cuore, determinazione, intelligenza, perché può essere una partita che duri più del solito e quindi dobbiamo avere tante cose che non sono solamente l’aspetto tecnico-tattico. Giochiamo contro una squadra che ha voglia di rivincita rispetto all’ultima gara di campionato, ma questo deve essere motivo per noi di avere ancora più voglia”.
Haavi? “Sta meglio, tra stasera e domani mattina cercheremo di capire quale possa essere il suo impiego però è a disposizione”.
Per domani pensi più al modulo con il PSG o quello dell’andata di campionato? “Se te lo dico do un vantaggio al mio amico Joe. Abbiamo lavorato su più cose, perché durante la gara potremmo cambiare. Come ho detto prima la partita potrebbe essere più lunga del dovuto, i cambi saranno come sempre importanti, determinanti, ma come dico sempre per me e per noi il sistema di gioco non è un particolare problema, noi dobbiamo lavorare su quelli che sono i principi indipentendemente se giocheremo a 3 o a 4 se davanti giocheremo a due o con un trequarti, questo non deve cambiare la nostra idea, la nostra filosofia, il nostro modo di fare la partita”.
Vi sentite favoriti sulla Juve? “Come ho già detto prima no. Esistono due squadre che hanno il 50% di vincere la partita per cui non possiamo, non dobbiamo, non vogliamo sentirci favoriti. Vogliamo giocare una grande partita perché quando giochi una finale devi fare una grande partita per vincere”.
Quanto quella Top 10 mondiale racconta il suo, ma anche il lavoro della società e delle ragazze di quel 2023? “Rappresenta tutto il lavoro che è stato fatto a Roma. Rappresenta la possibilità che il club mi ha dato, lo sforzo che tutte le parsone quotidianamente fanno con me, la disponibilità delle calciatrici. Questo motivo d’orgoglio che ho lo devo dividere con tutte le persone che lavorano con me, perché senza loro non avrei potuto fare nulla. Questa non è una cosa che dico per umiltà e basta, ma è la verità. Questo riconoscimento è un qualcosa di grande che vale per tutte le persone che lavorano con me ogni giorno”.
Feiersinger o Greggi? “Ho deciso chi gioca, ma non te lo dico. Sicuramente tutte e due faranno parte della partita. Non è detto che una al posto dell’altra, ma può darsi che giochino anche tutte e due”.
Come sta preparando questo mese gennaio? “Adesso siamo concentrate sulla Supercoppa anche perché è da tempo che non avevamo la possibilità di fare una settimana tipo. Abbiamo avuto questa possibilità e ce la siamo goduta in pieno. Sugli impegni apri un capitolo particolare, perché si gioca tanto, in tempi ravvicinati e questo rapprestenta un problema. A noi piace giocare la Champions League, è motivo di grande soddisfazione, ma bisognerebbe ci fosse più attenzione nello stilare i calendari, perché si sta giocando troppo e non penso al fatto di preparare bene o male una partita, penso alla salute delle calciatrici, perché quando giochi così tanto non hai tempo di recuperare e gli infortuni sono lì. Se vogliamo avere spettacolo, qualità di gioco, abbiamo bisogno che le calciatrici siano bene, in forma e c’è bisogno di recupero. Ci aspetta un mese, quasi due di nuovo davvero intensi, però dovremo fare le cose al meglio e pensare a ogni partita, perché non c’è una partita meno importante di un’altra: in campionato sono gare importanti, poi c’è la Coppa Italia, poi la Champions. Dobbiamo organizzare al meglio il lavoro, poi giocare ogni tre giorni non è semplice. Valentina lo sa meglio di me perché è una di quelle che gioca di più e quando giochi tanto sei sempre a rischio e questo non deve accadere secondo me”.
C’è una sua immagine dopo il 3-0 di Viens contro la Juve in campionato dove nell’esultare le scappa un sorriso grande pieno si soddisfazione, un po’ come se quel gol abbia sancito, nonostante lo scudetto sul petto, la definitiva maturazione della squadra, capace ora anche di dominare sul campo della Juve. Per domani si riparte da quel momento? “Quel sorriso era perché andavamo sul 3-0 e avevamo possiblità di portare a casa il risultato (ride ndr.). Quella partita lì è stata interpretata benissimo da noi e ci ha portato a fare risultato, ma come cancelli le brutte prestazioni e devi anche girare pagina sulle belle prestazioni e andare avanti. Ci sono state altre partite in mezzo dove la squadra ha interpretato le partite quasi sempre al meglio, domani è un’altra partita. Dobbiamo ripartire dalle cose belle che stiamo facendo, ma domani è una partita completamente diversa, favorite non ce ne sono, dobbiamo giocare al meglio, al massimo, con grande determinazione, cattiveria agonistica, grande fame e voglia di portare a casa il trofeo. Non ci sono altri ingredienti e non pensare al 3-1 di campionato o alla Supercoppa dell’anno scorso e pensare esclusivamente alla gara che dobbiamo fare”.
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“Le ragazze le ho ritrovate bene, avevamo bisogno di un po’ di riposo soprattutto a livello mentale. Il percorso fatto negli ultimi due mesi era stato veramente intenso, giocavamo ogni tre giorni e non avevamo la possibilità nemmeno di allenarci bene, il recupero era molto complicato. Abbiamo avuto la possibilità di fare una settimana tipo e questa è stata la cosa più importante. Le ragazze stanno abbastanza bene”.
Iniziare subito il 2024 e alla ripresa avere una finale per giocarsi un trofeo, cosa significa? “Significa cercare di portare a casa il trofeo, cercare di fare una grande partita contro un avversario molto forte che conosciamo molto bene. Mi auguro che sia un bello spettacolo per il calcio femminile, però è chiaro che dobbiamo cercare di portarci a casa il trofeo. E’ un appuntamento importante, vogliamo confermarci”.
Roma-Juventus ormai è un classico del calcio femminile. Conoscersi aiuta o intimorisce un po’? “Non aiuta e non intimorisce, è una partita che dobbiamo giocare. Ci conosciamo bene tutte quante ma è una partita molto importante, la metto allo stesso livello delle partite di Champions League e per poter far bene dobbiamo fare una grande prestazione sia a livello individuale che di squadra”.
🎙️ “È un appuntamento importante e dobbiamo cercare di portare a casa il trofeo. Siamo le detentrici del titolo e vogliamo confermarci”
Alessandro Spugna alla vigilia della Supercoppa#ASRomaFemminile pic.twitter.com/aryQ1sflRI
— AS Roma Femminile 🇮🇹 (@ASRomaFemminile) January 6, 2024
FONTE: Roma TV
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