Dean Huijsen, dal ritiro della nazionale spagnola U21, ha rilasciato una lunga intervista. Queste le sue parole:
Hai giocato per l’Olanda, eri il più piccolo dell’U21, sei alto quasi due metri e sei cresciuto a Malaga. Non dirmi che non è una stranezza… “Sì, mi sento molto spagnolo, ad essere onesto. Sono molto felice di far parte di questa nazionale, perché sono cresciuto a Malaga quando avevo cinque anni”.
È buffo, perché, essendo cresciuto in Spagna, hai avuto l’opportunità di firmare per il Real Madrid o il Barça, ma alla fine hai deciso per la Juventus e il calcio. Perché? “Perché, a quel tempo, pensavo che l’Italia mi avrebbe dato più cose in termini di apprendimento. Ero già bravo con palla, ma ero peggio nei contrasti con gli attaccanti e nella tattica. E la Serie A mi sta effettivamente dando quelle cose per rendermi un giocatore migliore, anche se ho ancora molto da imparare”.
Ti è successo qualcosa di incredibile in questa stagione. Eri alla Juventus, Jose Mourinho ti chiamò e sei andato alla Roma. E poche settimane dopo, Mou è stato cacciato… “Sì, lo è stato. Mourinho mi ha sempre trattato bene, ma ora, con Daniele De Rossi, è anche incredibile. Si prende molta cura di me, è una persona fantastica e mi sento bene con lui”.
Chi ammiravi come difensore centrale? “Sergio Ramos. È una persona a cui chiederei un consiglio, oltre a chiedergli una foto (ride ndr.)”.
Ora stai facendo bene in Serie A. Quanto tempo ci vuole per vederti nella Liga? “Non lo so. Nel calcio non si sa mai e ora sto bene dove sono”.
Hai diverse cose curiose. Gioca con le calzini bassi. Raro in un difensore centrale… “Sì, fin da quando ero bambino. Non so perché, ma ho sempre fatto così. Non c’è una ragione particolare”.
In quella partita contro il Frosinone, hai festeggiato il suo gol imitando Cristiano. Perché, lo ammiri? “Beh, è un aneddoto. Il giorno prima stavo giocando con un amico e ho detto che se avessi segnato un gol avrei festeggiato in quel modo. E così è stato”.
Come ti sei sentito l’altro giorno al tuo debutto con la Spagna? “Abbastanza bene, abbiamo un ottimo gruppo, dentro e fuori dal campo, e mi sono sempre sentito molto integrato”.
Cosa sogni di fare con la Spagna? “Sogno di vincere un titolo con la Roja e anche a livello di club, senza dubbio”.
Ti vedi presto nella nazionale spagnola? “Sì, sono giovane, ma un giorno mi vedrò lì. Ho 18 anni e ho molta strada da fare, ma lavoro ogni giorno per questo”.
FONTE: Marca