(SKY) Cosa è successo? “Per 70 minuti volevamo chiudere la partita e mi arrabbio vedendo errori di ragazzi che hanno desiderio di far gol e scelte sbagliate, che porta a queste situazioni. Non voglio parlare di tattica, oggi ci sono giocatori con esperienza che non puoi prendere gol in questo modo, senza rischiare quello che è successo. Va al di là del discorso tattico, non puoi prendere gol, devi saperlo leggere per difendere un risultato importante”.
Limiti caratteriali? “Nelle partite si può soffrire, dopo aver concesso poco e niente, rischiando di fare il terzo gol, anche nelle scelte potevamo essere più bravo. Non siamo riusciti a tenerli, ho modificato perché non tenevamo palla e non eravamo lucidi, mancavano riferimenti. Abbiamo cambiato anche marcando a uomo, perché loro erano bravi sui calci piazzati, ma è inutile se non c’è l’attenzione giusta”.
Come si ricomincia? “Quest’anno abbiamo fatto carota e bastone, tutto. Il pensiero in questa gara è quando vuoi modificare una partita ma non puoi cambiare tanto, avevo Pastore e Perotti, che non vengono da un periodo ottimale, e tutti ragazzini. In difesa oggi c’era esperienza e capacità di leggere le partite, l’allenatore è relativo per spiegare le cose. Sono amareggiato ed arrabbiato per il risultato, è una partita assurda, 11 contro 9 non si può prendere gol così”.
Non è la prima però, bisogna ricominciare… “Le cose vanno analizzate a 360 gradi. Il problema caratteriale l’ha sempre dimostrato, abbiamo subito il gol ed abbiamo avuto timore anche di tenere palla su ed addormentare la partita. Facciamo fatica a trovarle, abbiamo questi e ci sono tanti fuori. De Rossi è fuori da 40 giorni ed è il nostro leader. Servirebbe un time out per far capire queste cose. Dal settantesimo siamo stati fragili nel leggere determinate situazioni di gara”.
I cambi? “L’identità di squadra rimane, ho messo Pellegrini perché non avevo tanti calciatori, lo stesso Santon non si è allenato. Andiamo a cercare i fantasmi e le streghe, ma parlare di situazioni di gioco è relativo. Con la Lazio abbiamo fatto il 3-1 quando ho messo un difensore. Un due a zero era sufficiente, abbiamo dimostrato di avere deficit importanti, se posso fare qualche cambio in più lo faccio”.
(ROMA TV) Cosa è successo? “Nell’ultimo periodo da angolo abbiamo marcato a zona, oggi ci siamo messi a uomo e responsabilizza tutti i calciatori. Abbiamo subito un gol con ingenuità, per non parlare del secondo. Quello che mi infastidisce è che per 70 minuti abbiamo avuto la possibilità di chiudere la partita. A volte per egoismo o ingenuità non ci siamo riusciti e l’abbiamo pagato. I discorsi lasciano poi il tempo che trovano, non può una squadra del genere con determinati uomini in campo prendere un gol del genere a 30 secondi dalla fine, perché va a compromettere la possibilità di ritornare dove meritiamo di essere invece siamo caduti nei soliti errori”.
Non bastano 2 reti per chiudere una partita? “So che è esagerato, ma è così. Poteva bastare il 2-0 e difenderlo, poi abbiamo perso inerzia e abbiamo messo un giocatore in più in difesa. Loro andavano più facilmente al cross, e in 4 coprivamo di meno la porta. Abbiamo preso gol su una palla dritta e 5 uomini schierati, questo è inammissibile, al di là dei sistemi di gioco e dei discorsi generali”.
Come fanno i giocatori a giustificarsi? “Non ci sono parole e bisogna stare solo zitti. I ragazzi devono essere i primi a capire che non si può non vincere una partita del genere, anche con un po’ di malizia nel finale. Un insieme di cose che fanno parte del calcio. Io cerco di essere lucido ma sono veramente arrabbiato, non mi aspettavo un finale del genere”.
Non c’è nessuno che si fa sentire… “Una palla del genere a 30 secondi deve essere aperta esternamente, che urli e chiami. Era pure diventato un Far West, non si capiva più niente, c’era un casino. La capacità di mettere la palla esterna doveva esserci, questa è una cosa inconcepibile, divento matto. In campo non c’erano tutti sti ragazzini, siamo riusciti a fargli far gol”.