Al termine del match contro il Bologna, l’allenatore della Roma, Josè Mourinho, ha rilasciato alcune dichiarazioni al riguardo:
DAZN Con un po’ più di lucidità avreste potuto vincere questa partita. Si può essere soddisfatti per questo pareggio? “Partiamo con una mia domanda. Il fallo di Palomino su Dybala avete dato tanti replay come questa azione di Camara? L’ammonizione è corretta, non bisogna far vedere tanti replay. Per me è un orgoglio questa partita.partita. La squadra anche se gioca un ragazzino di U15 o se arriva una ragazza dalla femminile la squadra non cambia la sua professionalità. Svilar prima partita insieme a Missori, Tahirovic non ne ha giocate tante ma abbiamo fatto una buona partita contro una buona squadra”.
Sono finite le speranze di arrivare in Champions attraverso il campionato? “I tifosi mi devono sentire. Ho sempre detto che questa squadra pensava partita dopo partita perché quando arriva l’accumulazione non avevamo il potenziale per arrivare fino in fondo nelle competizioni”.
La Roma è a due partite dalla Champions con l’Europa League. Quanto sposta la partita di giovedì? “La nostra stagione è fantastica, vinciamo o non vinciamo l’Europa o anche se arriviamo quarti o settimi. Per me è una stagione dei limiti di questa gente e per me è fantastico. Un pareggio solido oggi, non sofferto con una grande opportunità di Belotti e con un rigore gigante che non ci è stato dato”.
Arriverete con le forze giuste giovedì? Recuperate qualche giocatore? “Wijnaldum recuperato, oggi avevamo l’accordo di farlo giocare 60/65 minuti. L’ho tolto prima perché non volevo sprecare un cambio dopo l’infortunio di Celik. Gini ha recuperato, Celik in dubbio e Dybala un grande dubbio”.
Orsato le ha detto qualcosa sul contatto di Ibanez? “No, niente”.
Quanto effetto le fa vedere tutti questi suoi allievi che arrivano a essere allenatori? “È emozionante, significa che il tempo passa velocemente e che loro sono cresciuti. Significa che io ho la forza di stare qui dopo tanti anni, la gente si può stancare di me e di Ancelotti, ma siamo qui”.
CONFERENZA STAMPA Ha parlato di un rigore netto per la Roma. A quale fa riferimento?
“All’episodio su Ibanez. Orsato è un arbitro che mi piace, ma oggi ha sbagliato lui e ha sbagliato il VAR. Se però mi chiedete se lo vorrei anche la prossima partita, la risposta è si”.
Svilar? “Svilar aveva bisogno di lavoro e di principi, di capire le sue qualità potenziali… Ha lavorato bene e oggi si è visto un ragazzo tranquillo che tecnicamente ha fatto molto bene. E’ un portiere che ha grande presenza in campo. Missori
Missori è il primo 2004 nella storia della Roma a giocare titolare… “Missori sta con noi dall’anno scorso e ha debuttato in Conference Lague… Tutto questo gli è servito come formazione, ma il merito è suo e dei suoi precedenti allenatori. Oggi ha fatto una grande partita anche dal punto di vista fisico, in una dimensione differente a livello di intensità rispetto al campionato Primavera. Ad ogni modo vale quello che dico dall’inizio, se la testa va bene lui ha grandissimo potenziale. Io dico che ogni tanto è bosnico, ogni tanto è svedese: quando è svedese è più tranquillo e rillassato, quando è bosniaco è il mio guerriero. In conclusione, però, devo dire che sono molto contento di lui e di tutti. Ringrazio i ragazzi che devono giocare sempre e che danno sempre tutto. Avevo pensato di fare giocare Cristante 60′ e Mancini 30′ poi con l’infortunio di Celik ho fatto giocare Cristante 90′ ed è andato tutto bene”.
Com’è la situazione di Celik e anche di Abraham, che si è toccato alla fine? “Però Abraham si tocca sempre e penso non sia un problema perché si tocca sempre (ride, ndr). Celik non si tocca mai, quindi quando si tocca e chiede il cambio suona l’allarme”.
La partita è stata costruita perfettamente considerando il contesto e la partita col Bayer Leverkusen. Nel secondo tempo, vista la classifica e il risultato delle altre, avrà pensato anche lei di andarla a vincere. Pensavo che la sostituzione di Pellegrini fosse per Camara e non per Solbakken, perché? “Solbakken era morto, aveva già i crampi. Camara è più tosto mentalmente, anche se era stanco. Non c’era tanto da fare. Era una partita che si poteva vincere a partire dalla solidità: partenza con solidità, il gol si farà, ma la squadra doveva essere sempre compatta, organizzata e posizionata. Abbiamo avuto una grande opportunità con Belotti, non abbiamo tante opportunità durante la partita. Il rigore è rigore, non sappiamo dopo se Pellegrini segna o non segna. Ma era una partita più per vincere che per perdere”.
Ha dimostrato ancora una volta di volersi fidare dei giovani, in questi anni in Italia ha compreso il motivo per cui ci si fida poco dei giovani? “Cosa posso dire? Ho sempre avuto durante la mia carriera la fama sbagliata di non giocare più con i giovani, dopo si capisce che Varane a 18 anni era titolare del Real Madrid, McTominay a 18 anni titolare del Manchester United… uno, due, tre e tanti. Qui alla Roma per necessità sono obbligato a farlo, perché non abbiamo una rosa di 30 uomini fatti, preparatissimi, non abbiamo questo. Però dopo si vede la qualità. Hanno bisogno di fiducia e hanno bisogno di un processo, non basta schioccare le dita e il giocatore è già preparato per giocare con la prima squadra. Ma dopo è una cosa molto bella. Oggi in campo Bove, Zalewski, Tahirovic e Missori, tutti e quattro insieme dove sembra che Bove e Zalewski siano già veterani. Quando sono arrivato si allenavano sul campo di plastica, anche brutto, e dopo due anni giocano in Serie A e lo fanno molto bene. Penso che oggi sia il giorno di Missori, ma anche di tutti i giocatori della sua generazione, i 2004, che sono lì e hanno il sogno di arrivare in prima squadra. Con me alla Roma il sogno è arrivato per 16 ragazzi”.
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“Abbiamo giocato con questi ragazzi e non si è perso niente dell’organizzazione della squadra e della nostra mentalità. Ovviamente i complimenti vanno a Svilar e Missori perché era la prima volta che giocavano in Serie A, anche Tahirovic non ne ha fatte molte. Gente che non ha tanti minuti tipo Camara e Solbakken. Poi ci sono ragazzi incredibili che giocano sempre come Cristante e Ibanez, sono super orgoglioso della squadra al di là del punto e di quello che potrà significare in classifica. Una bella partita dei ragazzi contro una squadra difficile e organizzata, bel lavoro di Thiago Motta. Se c’era una squadra che meritava di vincere eravamo noi, con le occasioni di Solbakken e Belotti. Il rigore solo l’arbitro e il Var non l’hanno visto ma era enorme”.
Ora la semifinale di ritorno. Ci vorranno testa, gambe e cuore… “Ci vorrà tutto, è così. Ci sono 3 giorni per prepararla e lo stesso vale per loro. Non avremo lo stadio con noi ma abbiamo la nostra anima e il nostro cuore, porteremo con noi la forza della nostra gente”.
FONTE: DAZN / Redazione Tuttoasroma / Roma TV
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