Mentre la Roma spera nella rinuncia del Milan all’Europa League, per evitare lo spiacevole ingombro dei preliminari, è il vicepresidente esecutivo, Mauro Baldissoni, a replicare a nome della società ad alcune delle accuse mosse al club da Francesco Totti nel giorno del suo addio. Con la città giallorossa ancora sotto choc, Baldissoni punge, ma misura le parole. «Va fatto un momento di riflessione ampio sul passaggio da calciatore a dirigente, soprattutto nel caso del più grande giocatore italiano. Va accompagnato e noi siamo stati pazienti. A metà del secondo anno, dopo l’uscita di Monchi, gli abbiamo fatto una proposta da direttore tecnico, e lui non ha risposto. Magari aveva una percezione diversa, perché Claudio Ranieri (l’allenatore chiamato a marzo a sostituire Eusebio Di Francesco, ndr) lo ha proposto lui. E su Antonio Conte la società l’ha seguito, pur sapendo quanto fosse difficile. Non so se ci sono state sue indicazioni non considerate — prosegue Baldissoni — ma speravamo che Totti crescesse con noi».
Totti invece ha accusato Franco Baldini, il consigliere di James Pallotta, e tutto il management giallorosso, di non avergli mai affidato un ruolo operativo. E di avere portato avanti una scientifica deromanizzazione del club. Baldissoni, non nominando mai Baldini e tenendoci a ribadire più volte di non occuparsi più dell’area tecnica, replica: «Francesco ha avuto due rinnovi, lo stesso Daniele De Rossi, abbiamo riportato a Roma Alessandro Florenzi e Lorenzo Pellegrini, abbiamo istituito la hall of fame e altre iniziative. Sarebbe stato sciocco deromanizzare — continua ai microfoni di Sky — Nessuno lo ha voluto allontanare dal club. Le sue dimissioni sono una sconfitta di tutti e c’è un grande dispiacere per non aver trattenuto un patrimonio».
Su un eventuale passaggio di proprietà, poi, Baldissoni ribadisce che «il club non è in vendita», ma che è «altrettanto evidente che la questione stadio potrebbe far cambiare idea a Pallotta, se alla lunga non gli venisse concessa la possibilità di fare questo investimento». Proprio il presidente ci tiene comunque a precisare di non voler adire le vie legali contro Totti («La cosa più stupida che abbia sentito») per la parte in cui l’ex numero 10 ha parlato di manifestazioni d’interesse nei confronti del club giallorosso («Tutti sono interessati alla Roma», le parole di Totti). Si ipotizzava una turbativa d’asta (lunedì il titolo è oscillato da meno 3,6 a più 1,59), ma Pallotta non porterà Totti in tribunale. Francesco è intanto partito per Ibiza, farà un po’ di vacanze e poi comincerà a prendere confidenza con un’immagine da gestire lontano, per la prima volta dopo trent’anni, dalla sua Roma. Sull’argomento interviene anche Luigi Di Biagio, amico dell’ex capitano e ct dell’Under 21: «Da fuori sembra che vogliano farsi del male, non capisco perché succedano queste cose. Negli ultimi mesi, Francesco parlava di direttori sportivi, allenatori, giocatori. Lo vedevo presente, diverso dall’ultimo anno e mezzo. Peccato per la Roma e per i tifosi».
FONTE: La Repubblica – F. Ferrazza